• 1 Maggio 2025
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Partito Democratico: «La Sardegna chiede rispetto per rimanere in zona bianca»

Protocollo di sicurezza nei porti e aeroporti

Intervento del Partito Democratico della Sardegna sulla notizia di possibili arrivi nell’Isola di persone non residenti (ma proprietarie di seconde case) provenienti da Regioni d’Italia in fascia rossa e arancione.

«In queste ore in Sardegna è tornata alta la preoccupazione alla notizia che dalle altre Regioni rosse, arancioni, possano arrivare anche i non residenti proprietari di seconde case in Sardegna a trascorrere un periodo di vacanze. Pensiamo che venire nella nostra Isola, in questa e nelle prossime settimane, deve essere una responsabilità. Chi arriva si faccia e ci faccia il dono del rispetto: porti con sé un certificato di vaccinazione o l’esito negativo di un tampone molecolare, usi i dispositivi di protezione e mantenga le distanze cioè rispetti le regole».

È quello che si auspica il Partito Democratico della Sardegna intervenuto con una nota stampa su questo tema che sta tenendo banco in tutta l’Isola tra timori, inquietudini e preoccupazioni.

«La Sardegna è terra ospitale da millenni – si spiega nella nota –. Nella vocazione all’accoglienza ha trovato uno strumento di crescita culturale e di progresso economico. Dopo un anno di pandemia e di emergenza sanitaria, sociale ed economica, dopo mesi di profonda preoccupazione, di lutti e sacrifici, siamo diventati l’unica regione “Bianca”, in un Paese che ha virato dall’arancione al rosso cupo. Questa condizione, però non è data per sempre e dobbiamo difenderla: il virus circola sulle nostre gambe, con i nostri respiri».

Mamma in Sardegna

«Tutelare se stessi e una Regione che accoglie con affetto dovrebbe essere scelta d’istinto – si legge ancora nella nota –, ma qualora così non fosse, noi riteniamo che il Governo innanzitutto debba fare chiarezza: non è pensabile che le disposizioni di spostamento tra Regioni rosse verso l’unica regione bianca si leggano nelle faq senza l’ausilio di un manuale di comportamento e di obblighi a tutela di tutti».

Per il Partito Democratico, la Giunta regionale per contro deve incrementare gli sforzi e «controllare gli arrivi, sia predisponendo, come in parte anche già fatto, gli hub per i test Covid nei punti di accesso all’Isola, e anche implementando seriamente i controlli in collaborazione con i Comuni e tutte le istituzioni di sicurezza territoriali».

Ma non basta, secondo il Pd sardo infatti è indispensabile la «collaborazione anche da parte del Governo nazionale soprattutto a fronte della preoccupata dichiarazione del Commissario ATS Temussi il quale ha dichiarato che se i numeri dovessero aumentare saremmo al collasso per l’impossibilità di gestire l’organizzazione dei controlli».

«Le maglie della rete, questa volta, devono essere strette. Abbiamo pagato a caro prezzo, con oltre mille morti, la leggerezza con cui questa estate si sono aperte le porte e le discoteche senza un piano di controllo, di test a tappeto. Dimostriamo, tutti insieme, di avere imparato e di tenere a questa terra, ai suoi abitanti e anche ai suoi visitatori», conclude la nota del Partito Democratico della Sardegna.

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