Sassari. Controlli lavoro nero e sicurezza, sospesa l’attività di due aziende del Nord Sardegna

Irregolare il 44% delle imprese controllate dai Carabinieri del Nil. Multe per 43mila euro.
SASSARI | 8 ottobre 2025. Due attività imprenditoriali sospese, 43mila euro tra ammende e sanzioni amministrative. È il bilancio dei controlli eseguiti durante i mesi estivi nel Nord Sardegna dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Sassari – in collaborazione con le Stazioni dell’Arma del Comando Provinciale e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro – con l’obiettivo di accertare la regolarità dei rapporti di lavoro e la corretta applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
In totale sono state verificate 199 posizioni lavorative e su 34 aziende controllate, una su due – precisamente 15, pari al 44% –, è risultata irregolare. Le ispezioni hanno riguardato i settori dell’agricoltura, della ristorazione, dei pubblici esercizi e del commercio, interessando in particolare 18 comuni: Sassari, Alghero, Aglientu, Badesi, Berchidda, Bonorva, Illorai, Ittireddu, Mores, Olbia, Olmedo, Ossi, Pattada, Santa Maria Coghinas, Santa Teresa Gallura, Sant’Antonio di Gallura, Stintino e Valledoria.
Nella maggior parte dei casi le violazioni sono state l’omessa formazione del personale dipendente, il mancato possesso dei requisiti da parte dei Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), l’omessa nomina del medico competente e la mancata sottoposizione dei lavoratori a visita preventiva di idoneità alla mansione. Ed ancora, l’omessa adozione dei provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza.
Il caso più grave ha portato alla sospensione immediata di un’attività: l’azienda non aveva né effettuato la valutazione dei rischi né adottato il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), obbligo fondamentale per la tutela della salute dei dipendenti. Una seconda impresa è stata chiusa invece per aver impiegato lavoratori in nero in percentuale superiore al 10% della forza lavoro presente.
In sette aziende, infine, i Carabinieri hanno scoperto impianti di videosorveglianza installati senza le necessarie autorizzazioni e in violazione dello Statuto dei Lavoratori, potenzialmente utilizzabili per il controllo a distanza dei dipendenti.
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