• 19 Ottobre 2025
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Festival dell’Aerospazio a Olbia: istituzioni unite per Dipartimento innovazione e candidatura Sos Enattos

Festival Aerospazio 2025 Olbia
Conclusa sabato la terza edizione della manifestazione che pone la città gallurese al centro del futuro dell’innovazione in Sardegna.

OLBIA | 19 ottobre 2025. L’innovazione e l’aerospazio come driver di sviluppo per l’economia e la crescita dell’intera Sardegna. Si è chiuso ieri al Museo Archeologico di Olbia il Festival dell’Aerospazio, organizzato da Astec (Aerospace Technology Education Center), con un confronto tra i principali attori dello sviluppo tecnologico del territorio.

Al panel “Innovazione e Aerospazio in Sardegna”, moderato da Antonio Usai dell’Università di Sassari, hanno partecipato partecipato Settimo Nizzi, sindaco di Olbia e presidente della Provincia Gallura-Nord Est Sardegna; Giuseppe Meloni, vicepresidente della Regione e assessore alla Programmazione e Ricerca; Aldo Carta, direttore del Cipnes Gallura e presidente del consorzio universitario UniOlbia; Mara Mangia, di Sardegna Ricerche;
Giuseppe Mazzarella, referente per l’Aerospazio dell’università di Cagliari; Gavino Mariotti, rettore dell’università di Sassari; Marilisa Pischedda, direttrice Festival dell’Aerospazio e Founder Astec.

Quest’ultima ha sottolineato il valore della terza edizione del festival nella divulgazione scientifica. «L’innovazione insita nell’aerospazio può portare beneficio all’intera isola, il Festival dell’Aerospazio è di tutta la Sardegna, anche se abbiamo scelto Olbia perché da sempre è predisposta all’innovazione e a dialogare con le istituzioni e le persone. Dobbiamo lavorare insieme e mettere a sistema infrastrutture e competenze. Come Astec partiamo dai giovani, per fargli trovare il terreno pronto per poter spendere le loro competenze nel settore aerospaziale. Sviluppiamo le tecnologie che piacciono ai giovani nel segno della sostenibilità. Dal Dipartimento dell’innovazione di Olbia mi aspetto lo sviluppo di una rete capillare per nuove iniziative per aerospazio e con l’università nel segno della sostenibilità, perché la Sardegna diventi un laboratorio di innovazione a livello internazionale».

Il sindaco Nizzi ha confermato l’impegno della sua amministrazione: «Il Comune sta lavorando perché il Dipartimento dell’innovazione tecnologica a Olbia sia un progetto concreto, con docenti, studenti e l’impegno dell’intera comunità. Abbiamo poi l’obbligo di dare una casa a ricercatori e studenti e creare le condizioni perché i nostri giovani sappiano da dove collegarsi al mondo con un click».

Il vicepresidente Meloni durante il suo intervento ha annunciato l’imminente apertura di una sede di Sardegna Ricerche a Olbia. «I bandi di Sardegna Ricerche, che valgono il 13 per cento dell’intero Fesr, verranno chiusi nel 2026 e dobbiamo fare in modo che queste risorse programmate abbiano una spendita coerente con la nostra visione. Sardegna Ricerche deve aprire sedi in tutta la Regione, con il compito per il 2026 che ci sia una vera svolta per la conoscenza degli incredibili strumenti di cui disponiamo».

Il rettore dell’università di Sassari, Gavino Mariotti, ha posto l’accento sull’importanza che il territorio non guardi solo agli investimenti finanziari, ma sia capace di «sviluppare progetti che abbiano una organizzazione sistemica, creando una filiera in cui l’università sia in grado di dare supporto a iniziative che i territori intendono portare a termine. Il futuro Dipartimento dell’innovazione del Nord Sardegna è partito come idea da Olbia – ha sottolineato Mariotti -, che ha saputo trasformarsi in attrattore, grazie a una logistica e ospitalità di alto livello. Ho sentito personalmente la ministra dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini, che ha dimostrato attenzione e ha lodato il nostro lavoro sui fondi Pnrr. Dobbiamo essere capaci, a partire dalle amministrazioni locali, di intercettare i fondi europei».

Giuseppe Mazzarella, docente dell’università di Cagliari, ha confermato il lavoro dell’ateneo per la realizzazione di un corso di laurea in Aerospazio a Olbia. «Stiamo lavorando per il corso di laurea in Aeronautica a Olbia insieme a grandi player a livello nazionale e internazionale, il nostro obiettivo è quello di formare persone che possano lavorare qui, con ricadute in Sardegna. Mi auguro che si riescano a fare passi avanti significativi». 

Aldo Carta, presidente di UniOlbia, ha ripercorso la genesi del Dipartimento dell’innovazione, che avrà la sua sede nella Piattaforma tecnologica europea, del Cipnes Gallura, nella zona industriale di Olbia. «La Pte ha avuto un lungo percorso, ma ci ha consentito di incubare un’idea più corrispondente al sistema sociale e imprenditoriale attuale. Il progetto è arrivato alla sua fase finale e si trova sul tavolo del ministero, stiamo aspettando che si risolvano gli ultimi passaggi burocratici, intanto il finanziamento regionale garantisce la fattibilità del progetto».

Einstein Telescope

Michele Punturo, coordinatore internazionale del progetto Einstein Telescope INFN, nel primo panel della giornata ha illustrato le prospettive economiche dell’iniziativa: «Investimenti di 2 miliardi, con l’indotto di 6 miliardi di euro, che potrà portare l’Einstein Telescope in Sardegna, con ricaduta nel sistema regionale del 60 per cento, soprattutto in relazione a servizi di manutenzione tecnologica e la rete da sviluppare».

«Oltre la sfida tecnologica bisogna puntare ad avere un tessuto imprenditoriale all’altezza delle sfide e dei possibili sviluppi, capaci di fornire servizi e apparati tecnologici di cui l’infrastruttura ha bisogno – ha spiegato il coordinatore internazionale dell’Einstein Telescope -. La Regione ha presentato manifestazioni di interesse per i settori tecnologici con 90 applicazioni di aziende sarde che si stanno preparando a una sfida per sviluppare la tecnologia, dall’IA alla meccanica e l’elettronica, che riguardano, per esempio, il sughero come coibentante per l’isolamento tecnico».

Al primo panel hanno partecipato, oltre a Michele Punturo, Domenico D’Urso, responsabile nazionale Comunità scientifica ET Italia; Luciano Colombo, prorettore per la Ricerca dell’università di Cagliari; Giovanni Luca Cardello, rappresentante UNISS-GRAVITAS; Enzo Brocato, coordinatore “Ricerca Mainstream & Network Scientifici” INAF;
Sergio Vinciguerra, docente di sismologia UNITO – CdA INGV; Federica Govoni, direttore Osservatorio astronomico di Cagliari INAF; Alberto Masoni, coordinatore regionale PNRR Einstein Telescope Infrastructure Consortium – INFN.

Durante l’evento si è svolto anche un collegamento con il Centro di Addestramento Astronauti, dove Andrea Patassa, riserva italiana degli astronauti ESA, ha raccontato le sfide dell’addestramento spaziale. «Saper lavorare sotto pressione e avere una buona gestione del rischio – ha sottolineato – sono caratteristiche fondamentali, così come la capacità lavorare in gruppo in un ambiente stressante».

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