• 21 Novembre 2025
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Sblocco movimentazione bovini, Cia Sardegna: «Buona notizia, ma ora si acceleri sui ristori alle aziende»

limousine mostra bovini Ozieri
L’associazione degli agricoltori accoglie con favore la decisione della Commissione Europea ma sottolinea l’urgenza di misure concrete per un comparto in ginocchio.

CAGLIARI | 21 novembre 2025. Una boccata d’ossigeno per gli allevatori sardi. La Commissione Europea ha espresso parere favorevole allo sblocco delle movimentazioni dei capi bovini allevati in Sardegna, ponendo fine a mesi di fermo imposto per contenere l’emergenza legata alla dermatite nodulare. La notizia è stata recepita con soddisfazione da Cia Agricoltori Italiani Sardegna, che vede nella decisione di Bruxelles un primo, fondamentale passo verso il ritorno alla normalità.

«Cogliamo positivamente il parere favorevole espresso dalla Comunità europea in merito allo sblocco delle movimentazioni», dichiarano i rappresentanti di Cia Sardegna. Ma ammoniscono subito dopo: «Il via libera arrivato dall’Europa deve essere solo l’avvio di una serie di misure urgenti a vantaggio dell’intero comparto, danneggiato non solo dalla dermatite bovina, ma anche da una congiuntura di condizioni sfavorevoli, come l’innalzamento dei costi di produzione e gli effetti dei cambiamenti climatici».

La priorità ora, secondo la Cia, è tradurre la decisione politica in azioni amministrative rapide e, soprattutto, far arrivare alle imprese i sostegni economici promessi. «Ora ci aspettiamo che vengano celermente emanati gli atti che consentano la ripresa delle attività in un comparto che da mesi sta vivendo situazioni di difficoltà», precisa l’associazione. «Confidiamo inoltre nella pubblicazione dei bandi che consentano alle aziende di beneficiare dei ristori previsti e di cui si è da tempo discusso, quale misura per alleviare, in parte, i danni economici e gestionali derivati dai mancati guadagni causati dal blocco delle movimentazioni e dagli abbattimenti dei capi».

La dermatite bovina, infatti, è solo la punta dell’iceberg di una crisi sistemica che attanaglia l’agricoltura sarda. L’elenco delle criticità è lungo e complesso, e riflette uno stato di sofferenza che richiede un intervento strutturale e non più solo emergenziale.

«La dermatite bovina rappresenta l’ultima emergenza, in ordine cronologico, che mette a rischio la stabilità del settore agricolo in Sardegna», conclude la nota della Cia. «Tale problematica si aggiunge alle criticità derivanti dai cambiamenti climatici, dalla scarsità di risorse idriche, dai danni provocati dagli incendi estivi, dalle fitopatie, dalle riduzioni delle risorse comunitarie della PAC, dall’applicazione dei dazi statunitensi e dal potenziale rischio di speculazioni o azioni opportunistiche sul territorio». Un quadro allarmante che attende risposte concrete, al di là del giusto plauso per una barriera sanitaria che finalmente cade.

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