• 19 Maggio 2025
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Assalto al portavalori sull’Aurelia, arrestate 11 persone

Assalto portavalori Aurelia
Maxi operazione dei Carabinieri tra le province di Nuoro, Pisa e Bologna.

LIVORNO | 19 maggio 2025. Undici persone di origine sarda sono state arrestate questa mattina nell’ambito dell’inchiesta denominata “Drago” relativa all’assalto del 28 marzo 2025 a due furgoni portavalori sulla Statale Aurelia, nel comune di San Vincenzo (LI). Un’azione che aveva fruttato al commando un bottino di circa 3 milioni di euro. Gli indagati, di età compresa tra i 33 e i 51 anni, sono accusati, a vario titolo, di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra, esplosivi e armi comuni da sparo, nonché di furto pluriaggravato e ricettazione.

L’operazione è stata portata a termine questa mattina su disposizione della Procura della Repubblica di Livorno dai Carabinieri del Comando Provinciale, con il supporto di numerosi reparti speciali dell’Arma – tra cui ROS, GIS, 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, squadroni “Cacciatori” di Sardegna e Sicilia, SOS dei battaglioni Toscana e Sardegna, i Nuclei Elicotteri di Pisa ed Elmas e il Nucleo Cinofili di Firenze. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Livorno, è stato reso esecutivo nelle province di Nuoro, Pisa e Bologna da oltre 300 militari.

Le indagini, sviluppate attraverso attività di intercettazione e osservazione, nonché sull’analisi di numerosi filmati di videosorveglianza pubblica e privata, hanno consentito di accertare le relazioni tra gli indagati, in gran parte specializzati nella commissione di rapine, nell’uso di armi, anche da guerra. Un gruppo in grado di svolgere attività preparatorie di mesi, precostituendosi alibi e reperendo veicoli, come i due Suv Volvo rubati nell’ottobre scorso a Siena, utilizzati per bloccare il transito dei furgoni portavalori e poi dati alle fiamme.

Certosina è stata l’attività che ha consentito in maniera efficace di ricostruire i transiti dei veicoli utilizzati per l’azione ed i movimenti in diverse province tra le regioni Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Sardegna.
In pochissimi giorni, sono state recuperate, in zone particolarmente impervie e di difficile accesso della provincia pisana, le 3 autovetture utilizzate per la fuga.

Un apporto determinante è arrivato anche dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche. Due indagati sono stati sottoposti a test STUB, analizzati dal RIS di Cagliari, mentre una perquisizione ha portato al rinvenimento, tra le ceneri di un fuoco ancora caldo, di un “burner phone” (citofono) – privo di connessione internet – dello stesso modello usato per coordinare l’assalto. Il reperto è stato analizzato dal RIS di Roma.

Le indagini hanno rivelato inoltre che gli indagati, per eludere sospetti, si erano accuratamente organizzati in partenze scaglionate dalla Sardegna, sbarcando in porti differenti nei giorni antecedenti la rapina ai portavalori, rientrando sull’isola all’indomani dell’evento da diversi scali marittimi. Si è scoperto anche che il componente del gruppo criminale individuato quale “palo” avrebbe trascorso più di 3 ore all’interno del proprio veicolo, parcheggiato nei pressi della rotonda di immissione sull’Aurelia, da dove avrebbe effettuato una telefonata nel momento esatto in cui partivano i portavalori. Il più anziano degli arrestati, da anni residente nell’entroterra pisano, avrebbe invece fornito ospitalità e sostegno logistico agli altri indagati, permettendo loro di occultare le due Volvo, dando rifugio la notte successiva all’assalto dei furgoni portavalori ed impegnandosi al fine di occultare, mediante il loro incendio, le tracce del reato.

Le misure cautelari sono state motivate dal rischio concreto che gli indagati possano commettere altri reati della stessa natura e comunque altri gravi delitti con l’uso di armi ed esplosivi, di cui hanno dimostrato di avere la disponibilità in notevole quantità e diversa tipologia. Ed ancora per la determinazione e risolutezza dimostrata nell’esecuzione dell’assalto, capaci anche di neutralizzare più addetti alla vigilanza, tutti armati. A ciò si aggiunge la non comune capacità organizzativa con cui i reati sono stati pianificati nel tempo, attraverso viaggi, sopralluoghi, noleggio di veicoli e l’utilizzo di mezzi rubati, nonché il reperimento di armi.

Gli investigatori hanno documentato i numerosi sopralluoghi effettuati in mesi differenti da vari componenti del gruppo, che avevano predisposto alibi poi smentiti dalle risultanze investigative. Tra questi, la partecipazione a una fiera in Umbria e l’acquisto di un macchinario agricolo in Emilia Romagna. Alcuni degli arrestati risultano avere precedenti specifici per detenzione illegale di armi, esplosivi e rapine.

Gli arrestati sono: Salvatore Campus (51) di Olzai; Alberto Mura (40 anni) residente a Ottana; Nicola Fois (33) di Girasole; Marco Sulis (36), domiciliato a Villagrande Strisaili; Renzo Cherchi (39), residente a Irgoli; Giovanni Columbu (40 anni) di Ollolai; Francesco Palmas (45) di Jerzu; Franco Piras (46) residente a Bari Sardo; Francesco Rocca (47), residente a Orotelli; Antonio Moni (46), domiciliato a Castelnuovo Val di Cecina; Salvatore Giovanni Antonio Tilocca (45) residente a Bottidda. Indagato a piede libero: Antonio Stochino (47) di Arzana.

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