• 19 Aprile 2024
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Cagliari, andato in scena al Teatro Sant’Eulalia il Premio speciale Eroe per i Diritti Umani

Premio EROE PER I DIRITTI UMANI
Non solo la celebrazione del 74° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ma anche la presentazione di assolute eccellenze in questo campo.

CAGLIARI. Nella serata di lunedì 12 dicembre si è svolto a Cagliari il “Premio speciale Eroe per i Diritti Umani”. Si è celebrato nel Teatro Sant’Eulalia che, vista l’annessione alla parrocchia, non poteva essere luogo più adatto per un’iniziativa come questa. A consegnare il premio è stato il Gruppo Interazione, da anni attivo nel diffondere ideali di tolleranza, pace e comprensione reciproci e che, tramite questo evento ha voluto contemporaneamente celebrare il 74°anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani e rendere omaggio alle persone che ne garantiscono il rispetto.

La manifestazione si è aperta coi saluti a nome dell’amministrazione comunale di Cagliari dell’on. Edoardo Tocco. Il suo discorso ha immediatamente introdotto la necessità di rendere i Diritti Umani una realtà, sottolineando l’impegno necessario da parte di ogni singolo cittadino e degli amministratori in primis.

La prima persona a ricevere il riconoscimento “Eroe per i Diritti Umani” è stato il signor Iser Sanna che ha ritirato il premio a nome della Comunità di Soleminis Onlus di cui è fondatore e responsabile. «Fatti personali mi hanno portato a dovermi occupare di situazioni di estremo disagio – ha confessato Sanna –, ma nel farlo ho pensato a tutti quelli che potevano vivere situazioni simili alla mia. Credo in Cristo e per questo ho voluto estendere a qualunque bisognoso il mio operato. Ecco perché da 38 anni continuo con questo servizio».

A fargli seguito è stata suor Assunta Corona, dell’ordine delle Figlie della Carità. Il ruolo di insegnante nella vita «l’ho interpretato – ha detto – porgendo la mano a quelli che parevano essere indietro, spesso ultimi. Ho sempre preposto queste persone perché troppo spesso rimangono abbandonate a se stesse e nell’aiutarle mi arricchivo». Le persone a cui faceva riferimento non erano solo studenti con bassi voti, ma ragazzi e soprattutto ragazze che avevano conosciuto i lati oscuri della vita, perfino le violenze.

Dopo è stato il turno del professor Carlo Pilia che ha fatto del diritto molto più che un insegnamento. «Ho notato studenti perdere la passione per il diritto mentre questo è ciò che ci garantisce doveri e libertà», ha sottolineato il Professore che ha aggiunto: «Ho lavorato e lavoro per perfezionare la laurea Europea in Mediazione Sociale, perché le persone lasciano il proprio paese in quanto sentono che i propri diritti fondamentali sono calpestati, talvolta persi. Quando l’emigrante arriva nel nuovo paese, gli viene detto ‘non hai diritto di…’. Allora qual è la tutela della persona se non ha diritti in patria e nemmeno dove viene accolto?».

Quest’importante riflessione lo ha portato a codificare un nuovo percorso che forma professionisti del diritto e dell’accoglienza in contemporanea.

A chiusura dell’evento è stata presentata l’istituzione di un nuovo premio alla memoria di coloro che nella vita hanno mostrato coraggio, forza, responsabilità e onore ma i cui gesti sono rimasti nei ricordi della famiglia e di quelli che sono stati salvati. I racconti d’infanzia del conduttore televisivo Gennaro Longobardi hanno portato alla consegna di questo premio a suo padre Ciro che letteralmente salvò la vita a numerose persone.

Il premio dal titolo “Il Mio Eroe” prevede appunto portare alla memoria esempi come questo, per sottolineare un concetto che è emerso anche dai discorsi di tutti e tre i premiati in precedenza: nessuno ha detto di sentirsi eroe, tutti hanno raccontato di sentirsi spinti dal dovere e da un’innata voglia di determinare condizioni migliori nelle persone con cui vengono a contatto. In tal senso tutti hanno mostrato quanto non basti fare ciò che si riesce a fare ma sia necessario fare ciò che va fatto.

Ancora una volta la serata ha mostrato che, come disse L. Ron Hubbard, “i diritti umani devono divenire una realtà non un sogno idealistico”. Il fatto che nella nostra società ci siano persone che, con l’umiltà dimostrata da tutti i premiati, agiscono per far stare meglio le altre persone, non può che far sperare nella possibilità che i Diritti Umani possano arrivare ad essere garantiti a tutti.

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