• 29 Marzo 2024
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Cagliari, chiudono 2 case dello studente, Deriu (PD): «Situazione critica, intervenga la Regione»

Roberto Deriu

CAGLIARI. «Da stamattina, senza alcun preavviso, gli universitari delle case dello studente di via Trentino e via Biasi sono stati avvertiti dall’Ersu di Cagliari che a settembre non riavranno la propria stanza. E non è dato sapere per quanto tempo. Si tratta di una situazione critica, la Regione intervenga per non creare ulteriori disagi agli studenti».

È questo l’allarme lanciato da Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito Democratico, primo firmatario di una interrogazione rivolta all’Assessore regionale della pubblica istruzione.

«In data 17 giugno 2022 – spiega Deriu – i beneficiari di posto alloggio nelle case dello studente dell’Ersu di Cagliari sono stati informati che la permanenza per il mese di settembre sarà garantita presso la struttura di via Busico, con assegnazione d’ufficio in camera doppia, in quanto le altre case dello studente, via Trentino e via Biasi, saranno temporaneamente chiuse per lavori di ristrutturazione”. Ma non è tutto: l’Ersu ha avvertito gli studenti che “solo per coloro che accetteranno, comunicandolo entro il 20 luglio, di rientrare a settembre presso la casa dello studente di via Businco sarà messo a disposizione un locale per il deposito dei bagagli».

«È positivo che si facciano lavori per migliorare gli edifici a disposizione degli universitari – aggiunge il consigliere Dem – ma è grave che gli studenti non siano stati avvertiti con congruo anticipo. Questa situazione crea tantissimi problemi, come gli spostamenti obbligati e la mancata certezza di un alloggio nel mese di settembre, nel quale gli studenti sono impegnati in attività all’interno dell’Università».

«Ritengo doveroso – conclude Roberto Deriu – che la Regione dica se, in che modo e in quanto tempo, intenda intervenire con azioni urgenti e indispensabili per risolvere il problema ed evitare altri disagi alla compagine studentesca universitaria beneficiaria di posto alloggio, garantendo così il diritto allo studio».

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