• 7 Dicembre 2025
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“I Trinitari e la Madonna del Rimedio in Sardegna”

Michele Calaresu I trinitari e la Madonna del Rimedio in Sardegna
Fresco di stampa il nuovo libro dell’architetto e studioso ozierese Michele Calaresu.

OZIERI | 7 dicembre 2025. “I Trinitari e la Madonna del Rimedio in Sardegna”: una ricerca del tutto originale, che colma un vuoto della storia sarda, facendo conoscere allo stesso tempo le origini di una devozione mariana ancora oggi molto diffusa. Il libro, fresco di stampa, è il frutto di anni di indagini svolte in tutta l’isola dall’architetto e studioso ozierese Michele Calaresu. Nelle avvincenti trecento pagine del volume, arricchite da un cospicuo corredo fotografico, l’autore fa riemergere dal passato vicende dolorose, mai totalmente rimosse dalla memoria collettiva del popolo sardo: la secolare guerra combattuta contro le minacce che giungevano dal mare. L’assalto portato alla Sardegna dagli Arabi di Spagna, dall’VIII all’XI secolo, dai Turchi e dai Mori degli stati barbareschi del nord Africa fino al XIX secolo. Un assedio che non conobbe interruzioni per quasi 12 secoli. Relativamente a questo lungo lasso di tempo, nella ricerca sono elencate le razzie, le battaglie e i danni subiti dalle comunità isolane, ma anche alcune vicende individuali.

Il tema centrale dell’opera è quello della riduzione in schiavitù dei cristiani isolani da parte dei pirati barbareschi e delle contromisure, militari e spirituali, adottate dai sardi per contrastarla. Il triste fenomeno interessò soprattutto l’area mediterranea, ma non solo. Al dramma della schiavitù dei cristiani d’Europa dette risposta San Giovanni de Matha fondando nel XII secolo l’ordine dei Trinitari. I religiosi svolsero un’azione, per l’epoca, temeraria: liberare gli schiavi cristiani tenuti in prigionia dai popoli musulmani, “armati” della sola Fede e delle elemosine raccolte per il riscatto. La Vergine Maria, protettrice e patrona dei Trinitari, venne da de Matha appellata “del Rimedio”, ovvero “del Riscatto”. Il suo culto ebbe un’immediata diffusione nelle terre cristiane che più erano state colpite dalle incursioni arabe e barbaresche, tra cui la Sardegna.

La ricerca di Calaresu illustra nel dettaglio, per ciascun luogo di culto censito nell’isola, tutto ciò che attiene alla presenza trinitaria e alla devozione per la Madonna del Rimedio: le vicende storiche locali, gli aspetti architettonici, i caratteri artistici delle rappresentazioni iconografiche, le confraternite, le preghiere e le poesie, le ricorrenze e le sagre. Un’indagine ampia e sistematica che offre dunque nuove chiavi di lettura su una pagina centrale della memoria religiosa e civile della Sardegna, sconosciuta ai più.

Michele Calaresu (1966) vive a Ozieri dove, dopo gli studi all’Università di Firenze, svolge l’attività di architetto e di insegnante. Cultore della storia sarda e critico d’arte, ha al suo attivo numerosi articoli e pubblicazioni, tra cui: “Giuseppe Altana 1886-1975”, “Pietro Tinu 1923-1999”, “Eugenio Bardzki, tra Sardegna e sogno” (co-autore Mario Lai), “La Pinacoteca cittadina “Giuseppe Altana”. Catalogo della collezione artistica del Comune di Ozieri” (co-autore M. Lai), “La Taverna dell’Aquila. Gli antichi mestieri di Ozieri tra la metà del XIX e la metà del XX secolo, visti attraverso gli oggetti della collezione etnografica” (co-autore Peppino Saba).

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