Il Governo boccia emendamento energia per la Sardegna, i sindacati: «Principio di insularità solo a Parole»

«Il Governo venerdì scorso non ha ammesso l’emendamento proposto dalla presidente della Commissione Lavoro alla Camera con cui prevedeva una misura compensativa nella misura del 25 per cento anche per l’acquisto di gas non naturale e di altri prodotti energetici sostitutivi laddove le carenze infrastrutturali impediscano l’approvvigionamento diretto di gas naturale. Ossia un intervento a favore delle aziende sarde che non possono usare il gas semplicemente perché in Sardegna non c’è ancora. In questi ultimi tempi si è parlato tanto di insularità. È il caso che dalle parole si passi ai fatti perché, a questo punto, si rende necessario far sentire la nostra voce. Tutti quanti siamo penalizzati due volte».
Questa la denuncia delle segreterie territoriali del Sulcis-Iglesiente Filctem-CGIL (Emanuele Madeddu), Femca-CISL (Vincenzo Lai) e Uiltec-UIL Pierluigi Loi), intervenute con una nota stampa sulla bocciatura dell’emendamento sull’Energia per la Sardegna.
«Se un’azienda come la Portovesme srl fosse a Brescia piuttosto che a Sassuolo – continuano i tre sindacati – andrebbe a risparmiare 50 milioni di euro all’anno in costi energetici grazie a strumenti non applicabili in Sardegna, chiediamo gli stessi interventi per poter avere la stessa competitività. Come deciso nella riunione con le Segreterie Confederali CGIL CISL UIL la manifestazione a Roma è più che mai necessaria, chiediamo che da parte di tutti i rappresentanti istituzionali, dai comuni alla Regione, continuando con i parlamentari, ci sia un’assunzione di responsabilità e arrivi quindi il sostegno a questa mobilitazione».
«L’approvazione dei decreti attuativi per l’utilizzo del provvedimento dell’energy release non sono più rinviabili per garantire la continuità produttiva della fabbrica, così come è necessario pensare a interventi strutturali. Il cosiddetto principio di insularità deve valere sempre. E per renderlo attuabile è necessario partire da un fatto concreto come questo», concludono le tre segreterie.
In copertina: zona industriale di Portovesme
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