Olbia, i commercianti preoccupati per il dilagare del consumo di droga nelle vie del centro

Dopo le 22 le strade sono “occupate” dai ragazzi, spesso adolescenti, in preda all’alcol e sostanze stupefacenti.
OLBIA | 13 maggio 2025. La situazione legata al consumo tra i giovani di alcol e sostanze stupefacenti nel centro cittadino di Olbia sta destando grande preoccupazione tra i commercianti. Dopo le 22, è facile imbattersi in ragazzi, spesso adolescenti, in stato di alterazione psicofisica. Un problema che sta segnando profondamente alcune delle principali vie della città, tra cui via Vittorio Veneto, corso Umberto, via Mameli, via San Simplicio e strade adiacenti.
«Non di rado abbiamo dovuto chiamare l’ambulanza per soccorrere ragazzini che non credo avessero più di 13/14 anni – racconta la titolare di un negozio alle volontarie della Fondazione Mondo Libero dalla Droga –. Senza misure efficaci di prevenzione e di educazione alla legalità, questa situazione non farà che peggiorare. Siamo preoccupati per il futuro di questi giovani, della città e della società intera».
Sono testimonianze che i volontari raccolgono quotidianamente nelle località sparse in tutte le provincie della Sardegna, in cui svolgono le iniziative di prevenzione e di contrasto allo spaccio. I commercianti, che potremmo considerare le “sentinelle” nei quartieri delle nostre città, chiedono un maggiore controllo da parte delle autorità, con presidi più frequenti e l’avvio di azioni concrete di prevenzione, come più campagne di sensibilizzazione nelle scuole, supporto ai giovani e alle famiglie e una maggiore collaborazione tra istituzioni e cittadini per contrastare l’espansione di questa piaga sociale.
Da canto loro i volontari di Mondo Libero dalla droga non demordono e proseguono la loro attività di prevenzione, pur consapevoli che la lotta alla diffusione delle droghe non è semplice. Sono infatti convinti che «oltre al contrasto diretto allo spaccio, è necessario affrontare e confutare una mentalità sempre più diffusa tra i giovani, e non solo, dove messaggi come “una canna non fa nulla, smetto quando voglio”, “si usa, lo fanno tutti”, “mi fa rilassare”, “l’ho fatto anche io da giovane…” e simili, nelle menti fragili di un adolescente, diventano giustificazioni pericolose che inducono a “provare” gli stupefacenti.
Contrastare questa cultura richiede un forte impegno collettivo e politico, un’informazione capillare e un supporto concreto da parte di tutta la comunità.
«Il filosofo L. Ron Hubbard nei lontani anni ’70 individuava le droghe come “l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”. Osservando la società di oggi dobbiamo affermare che quella affermazione sia più attuale che mai. Unire le forze sane della società è l’unico modo per vincere questa guerra di civiltà e garantire ancora un futuro ai nostri giovani», concludono i volontari. Per chi volesse impegnarsi attivamente può farlo contattando il sito: www.cagliariliberadalladroga.com
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