Oschiri senza medico, l’Ascot non basta e il “Comitato Art. 32” scrive alla presidente Todde
Nella lettera aperta inviata alla Governatrice, l’appello accorato affinché venga restituito alla comunità «un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione».
OSCHIRI | 12 dicembre 2024. Ancora proteste a Oschiri per la mancanza del medico di base, andato in pensione lo scorso gennaio, poiché nonostante l’attivazione dell’Ascot l’assistenza sanitaria è carente. Nel comune del Monte Acuto si è costituito in questi giorni il comitato “Art. 32. La Salute è un Diritto Fondamentale”, che ha inviato una lettera aperta alla presidente della Regione Alessandra Todde affinché intervenga nella questione.
Le carenze di assistenza di base a Oschiri sono note, e infatti la scorsa estate il sindaco Roberto Carta, insieme con gli omologhi di Monti e Padru, nella stessa situazione, aveva presentato un ricorso alla Procura. Il funzionamento dell’Ascot era migliorato, ma nonostante l’impegno profuso dai medici esso da solo non riesce a far fronte alle esigenze della popolazione. Si tratta infatti, dicono dal Comitato, di un «servizio a tratti discontinuo e temporalmente troppo limitato, che impegna i cittadini per lunghe ore in fila dinanzi agli ambulatori» perdendo giornate di lavoro o addirittura dormendo in auto davanti all’ambulatorio, trovandosi in attese snervanti che provocano diverbi per futili motivi.
Il Comitato inoltre stigmatizza «la continua turnazione di medici diversi, che impedisce l’instaurazione di un consolidato rapporto fiduciario con i pazienti, i quali, dovendosi relazionare sempre con operatori sanitari differenti, non possono ricevere cure il più possibile calibrate alla loro situazione personale». Disagi drammatici, dai quali deriva il grido di aiuto che ora il Comitato “Art. 32” rivolge alla presidente Todde, alla quale si chiede di «volgere lo sguardo sulle reali e concrete esperienze degli Oschiresi in modo da restituire alla comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione».
A.C.
Ecco la versione integrale della lettera aperta.
Alla Presidente della Regione Autonoma Sardegna,
On. dott.ssa Alessandra Todde
Illustre Presidente,
in qualità di membri del Comitato “Art.32: la salute è un diritto fondamentale” con la presente vogliamo informarLa delle ormai note criticità legate alla mancanza di una continuativa assistenza sanitaria nel nostro paese, il Comune di Oschiri.
Sono stati plurimi gli articoli riportati da diverse testate giornalistiche che, a mezzo di titoli sensazionalistici quali: “emergenza sanitaria ad Oschiri”, “crisi sanitaria”, “sanità a rischio”, hanno dato una notevole risonanza mediatica alle gravi, persistenti e, purtroppo ancora attuali, problematiche in materia di accesso alle cure mediche insorte ad Oschiri da quando, a gennaio del 2024, sopraggiungeva il pensionamento dell’unico medico di medicina generale rimasto.
Avrà sicuramente saputo di come noi cittadini Oschiresi non siamo rimasti passivi destinatari di una situazione drammatica ma, a mezzo di una partecipata mobilitazione collettiva, abbiamo costituito questo Comitato che ha denunciato con veemenza i limiti degli ambulatori ASCOT (Ambulatori Straordinari di comunità territoriali) istituiti ad Oschiri per sopperire all’assenza di un medico di base e, nel contempo, a gran voce, abbiamo sollecitato un confronto diretto e chiaro con i consiglieri regionali più attivi sul territorio unitamente ai dirigenti ed ai funzionari dell’ASL Gallura.
Si starà chiedendo, quindi, visto il nostro attivismo perché Presidente, stiamo cercando una diretta interlocuzione con Lei?
Noi membri del Comitato vogliamo con questa lettera, senza ricorrere ad inutili pietismi, portare alla Sua attenzione l’inadeguatezza delle soluzioni programmatiche e di lunga attuazione prospettate dai vertici della ASL Gallura che non sono idonee nel breve termine ad arginare e risolvere l’emergenza sanitaria sussistente ad Oschiri. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale sottoporre alla Sua attenzione come il servizio ASCOT, ad oggi, nonostante l’impegno profuso dai medici preposti, non riesca a far fronte alla domanda di assistenza medica dei cittadini.
Nel nostro Paese, come sopra già ribadito, “il diritto alle cure non è garantito in maniera continuativa”. Questa locuzione, tuttavia, si risolve in una semplice manifestazione di principio, una clausola di stile, un vuoto contenitore che deve essere riempito delle concrete esperienze vissute dagli Oschiresi delle quali riteniamo che Lei debba avere contezza.
È opportuno, quindi, raccontarle delle ore trascorse dai cittadini in fila dinanzi agli ambulatori ASCOT, un servizio a tratti discontinuo e temporalmente troppo limitato, di tutte quelle persone che, in questi mesi, per non perdere la giornata lavorativa, dormivano in auto dinanzi ai suddetti ambulatori, degli animosi confronti tra cittadini stremati che, per essere visitati prima della fine del turno del medico, si ritrovavano a sostenere sterili discussioni su chi fosse effettivamente arrivato per primo, dello sconcerto vissuto dai malati quando improvvisamente e anche per lunghi periodi hanno visto interrotta l’assistenza medica.
Non si può non evidenziare infine, come la continua turnazione di medici diversi abbia impedito l’instaurazione di un consolidato rapporto fiduciario con i pazienti che, dovendosi relazionare sempre con operatori sanitari differenti, non possono ricevere cure il più possibile calibrate alla loro situazione personale.
Soltanto comprendendo il dramma del singolo, Onorevole Presidente, è possibile capire il problema della collettività.
La mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria non ha soltanto un impatto diretto sulla salute del cittadino ma comporta anche il venir meno di quel senso di solidale comunanza che da sempre permea i rapporti sociali nel paese di Oschiri.
Il mancato accesso alle cure va ad esacerbare la conflittualità e ingenera un forte senso di insicurezza ed impotenza soprattutto in quei cittadini che, non avendo la possibilità di sottoporsi a costose visite specialistiche, sanno di non poter accedere a tempestive cure.
La decisione, quindi, come Comitato di rivolgerci direttamente a Lei Onorevole Presidente, per esporle il disagio vissuto ad Oschiri in questi mesi, perseguendo l’obiettivo di restituire ai nostri concittadini il diritto ad essere adeguatamente curati e nel farlo Le chiediamo di volgere lo sguardo sulle reali e concrete esperienze degli Oschiresi così da restituire alla nostra comunità un modello di assistenza medica incentrato sui bisogni della popolazione.
Nella speranza che anche Lei possa sostenere la nostra causa Le porgiamo distinti saluti.
Il Comitato “Art.32: la salute è un diritto fondamentale”
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