Ozieri. «Idranti antincendio senz’acqua in quasi tutta la città», la denuncia di Tedde

Il consigliere di Progetto Città: «Segnalato il problema a giugno, ma nulla è cambiato».
OZIERI | 11 agosto 2025. «A Ozieri manca una rete efficiente di idranti antincendio». È la denuncia del consigliere comunale del gruppo Progetto Città Alessandro Tedde a pochi giorni dal terzo dei devastanti incendi divampati in poco più di un mese. Come riferisce il consigliere, «quasi tutte le colonnine del nostro comune sono senz’acqua da tempo e questo pregiudica l’efficacia del soccorso in caso di emergenza».
Tedde ha già segnalato la criticità durante la seduta del Consiglio comunale del 30 giugno, nella quale, dice, «ho volutamente evitato di fare polemiche perché capivo la gravità della situazione e la difficoltà del Comune a far fronte al problema. Ma adesso che è passato oltre un mese dalla mia segnalazione e che permangono le lacune, è doveroso sollevare pubblicamente la questione e pretendere che l’Amministrazione faccia sentire la propria voce con gli enti competenti (come Abbanoa) per ripristinare le condizioni di efficienza degli idranti e garantire maggiore sicurezza ai cittadini».

Durante gli incendi di Monte Inni e Puppurruju, zone densamente abitate, le colonnine di approvvigionamento idrico che si trovano nella vicinanze erano a secco: così sono infatti quelle di Tramentu, del bivio per Littu o nei pressi del Quarantasei. Questa circostanza, dice l’esponente di Progetto Città, «costringe i mezzi di soccorso ad allungare i tempi per i rifornimenti, con conseguenti maggiori rischi per l’incolumità di persone e cose. Ne hanno avuto la prova alcune squadre antincendio che non dispongono di autobotti per il rifornimento e perciò hanno maggiore necessità di questi sistemi di approvvigionamento».
Ma c’è di più: Tedde segnala che il 3 febbraio scorso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco ha inviato una comunicazione al Comune di Ozieri con oggetto “aggiornamento mappatura idranti nella provincia di Sassari” «proprio per verificare l’efficienza degli stessi e aggiornare i propri sistemi informatici, che permettono a qualsiasi squadra di soccorso che interviene nel territorio di individuare l’idrante più vicino in caso di necessità. Ebbene, quella richiesta di informazioni è rimasta senza risposta per 5 mesi, e solo il primo luglio, dopo l’incendio che ha divorato la zona di Puppuruju e la mia segnalazione in Consiglio comunale, è arrivato l’atteso riscontro». È stato perso del tempo prezioso, lamenta il consigliere. Tempo «che sarebbe servito per il ripristino degli idranti, ma oggi questo problema non è più rinviabile».
A.C.
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