Presentato a Carloforte il progetto MedSeaPOD: cittadini e scienziati sentinelle del mare

L’iniziativa, riconosciuta dall’Unesco come Ocean Decade Action, nasce in Sardegna per monitorare il riscaldamento del Mediterraneo e creare la prima mappa termica ultra-costiera.
CARLOFORTE | 12 ottobre 2025. Pesci tropicali, alghe invasive e acque sempre più calde: gli effetti del surriscaldamento globale si fanno sentire anche nei fondali del Mediterraneo, minacciando la biodiversità e le attività costiere. Avere a disposizione una rete di monitoraggio affidabile e capillare è una priorità per gli scienziati impegnati a proteggere gli ecosistemi marini.
Da questa esigenza è nato MedSeaPOD (Mediterranean Sea People’s Observatory Data), il progetto di citizen science ideato in Sardegna e da poco riconosciuto dall’Unesco come Ocean Decade Action. L’iniziativa è promossa da Netsoul srl e dal CNR-IAS di Oristano, con il contributo operativo di Maraltro srls e il sostegno del Comune di Carloforte. Avviata grazie ai fondi di Sardegna Ricerche, nell’ambito di un programma che incentiva la collaborazione tra imprese e mondo scientifico, l’iniziativa punta a coinvolgere direttamente i cittadini nella raccolta dei dati ambientali, ampliando così la base informativa a disposizione dei ricercatori.

I risultati di oltre un anno di attività sono stati presentati ieri durante un incontro pubblico a Carloforte. Alla conferenza hanno preso parte Sergio Stagno, coordinatore di MedSeaPOD, insieme ai ricercatori Stefano Marras e Alberto Ribotti del CNR-IAS. Sono intervenuti anche Stefano Rombi, sindaco di Carloforte, Alessandro Madeddu di Maraltro, responsabile del coinvolgimento dei citizen scientists, e Stefano Schirru di Netsoul, che cura gli aspetti di programmazione e data visualization.
Nel corso dell’evento sono stati mostrati i sensori utilizzati, presentati i primi dati raccolti e condivise le esperienze dei cittadini coinvolti. L’appuntamento è stato l’occasione per mettere in luce quali prospettive è possibile aprire grazie alla collaborazione tra comunità locali, mondo della ricerca e istituzioni.
Una mappa termica per il futuro del Mediterraneo
L’obiettivo del progetto è quello di realizzare la prima mappa termica ultra-costiera del Mediterraneo, utile per monitorare gli effetti del cambiamento climatico e prevedere le ondate di calore marine, sempre più frequenti e dannose per gli ecosistemi costieri e le comunità locali. Attraverso il posizionamento di mini-sensori vengono raccolti dati su temperatura e profondità, creando una rete diffusa di osservazione capace di restituire una fotografia inedita e capillare della salute del nostro mare. Le informazioni immagazzinate, condivise con il CNR, vengono pubblicate online in un sistema un sistema di data visualization interattivo e intuitivo, che consente a chiunque di esplorare le variazioni di temperatura e profondità rilevate lungo le coste. In questo modo, la ricerca diventa accessibile non solo agli scienziati, ma anche a cittadini e istituzioni.
Il valore aggiunto è il coinvolgimento diretto dei cittadini: non solo impegnati nel posizionamento dei sensori, ma partecipi in veste di conoscitori e protagonisti del territorio. Pescatori, sub, diportisti e imprenditori locali, in particolare coloro che lavorano a stretto contatto col mare, diventano parte attiva della ricerca, contribuendo alla raccolta dei dati, alla disseminazione dei risultati e condividendo la loro esperienza del mare.
Il progetto ha preso avvio nel mese di settembre 2024 a Carloforte (isola di San Pietro) come caso sperimentazione, e proseguirà in altri siti strategici nazionali e internazionali: Torregrande (Oristano), il Parco Naturale Marino di Capo Corso (Corsica) e Malta, aprendo la strada a una rete internazionale di monitoraggio costiero diffuso capace, in prospettiva, di contribuire a riempire i vuoti nei dati e offrire un sistema di allerta precoce.
Le parole del coordinatore MedSeaPOD Sergio Stagno
«Lo sforzo congiunto di cittadini, istituzioni locali e il CNR ha già prodotto risultati significativi in termini di definizione e test di un sistema di rilevazione standardizzato dei parametri marini, ponendo le basi per una rete di monitoraggio stabile e comparabile a livello internazionale e aprendo nuove prospettive per la ricerca scientifica e la gestione sostenibile delle coste – spiega il coordinatore di MedSeaPOD Sergio Stagno –. Oggi MedSeaPOD si prepara a fare un passo ulteriore estendendosi a Sant’Antioco, Torregrande, al Parco Naturale Marino di Capo Corso (Corsica) e Malta, forte del prestigioso riconoscimento ottenuto a livello internazionale dal Segretario esecutivo della Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO: l’endorsement ufficiale della Decade delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Ocean Decade – UNESCO). Un riconoscimento importante – conclude Stagno –, che valorizza non solo la qualità scientifica del progetto, ma anche il ruolo del territorio e l’impegno delle comunità locali nella tutela del mare e nella sensibilizzazione sui temi ambientali».
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