Riflessioni agostane su sviluppo socio-culturale a Illorai

ILLORAI | 21 agosto 2025. Una scelta progettuale per la crescita socio-culturale, ponderata strategicamente ed attuata dal giovane sindaco di Illorai Gianluca Grande, è quella di sostenere, idealmente e finanziariamente con le ridotte disponibilità consentite a un piccolo Comune, tutte le iniziative associative che hanno una base intuitiva di creatività, di tradizione popolare identitaria e soprattutto socializzanti.
Il progetto comunità, certo non visibile a breve termine, ha l’obiettivo di iniziare a limitare lo spopolamento e la creazione locale di condizioni elementari di servizi e vivibilità, per un centro profondamente segnato dal concreto e profondo senso di “paesitudine”, che deve necessariamente riattivare i fili dello sviluppo attraverso valori comuni e di territorio. Dunque, ricercare nuove direzioni per manifestare strategiche opzioni di rinascita in un territorio marginalizzato, tenendo conto delle disparità goceanine e dei modelli di disuguaglianze sociali che percorrono un diffuso schema politico.
Il tema, o problema di fondo, è collegato alla rigenerazione socio territoriale della totalità delle cosiddette aree interne, penalizzate da una logica di sviluppo polarizzato verso città e tratti costieri; uno squilibrio emergenziale di omologazione identitaria che, nell’interesse e sopravvivenza delle periferie territoriali interne, deve ripartire dalla “visione-sogno” di chi amministra e concretizzarsi in strategia-progetto ricostruttivo con effetti territoriali di valenza sociale ed economica, supportati da interventi in campo culturale.
I fronti di riscatto “dell’internità”, su cui intervenire e agire, sono diversi ma fondamentalmente si caratterizzano con la promozione partecipe ed attiva dei cittadini alla vita di comunità, sulla valorizzazione-conoscenza del patrimonio culturale e nella creazione di condizioni e spazi favorevoli al dialogo-incontro delle determinanti testimonianze sociali e identitarie.
E proprio le molteplici attività di volontariato, presenti a Illorai, stanno creando un tessuto di trame comuni di cittadinanza attiva ed aggregativa che valorizza una rete di collaborazioni inclusive, per potenziare il patrimonio culturale e favorire la trasmissione di radicate conoscenze tradizionali alle nuove generazioni.
La rinascita culturale è rappresentata dalla ricca e profonda commistione tra storia e tradizione che, ora indirizzate a fare comunità e promozione del territorio, alimentano fortemente il senso di orgogliosa identità. Scorrendo le attività svolte nell’arco di un anno, o poco più, si rileva un corale impegno e sintonia tra municipalità, associazioni, comitati e priorati popolari e religiosi.
Il “Convegno sulla Biodiversità”, tenutosi nel dicembre 2024 presso la fattoria didattica del Parco montano di Iscuvudè, aveva evidenziato la volontà di promozione e di svelamento delle potenzialità economico-culturali che passano attraverso le bellezze naturali e la dinamicità del territorio; un’operazione che coniuga la tradizione delle attività nel settore agro-pastorale-forestale alle strategiche opzioni sulle capacità di far emergere le particolarità e specificità storiche, culturali e ambientali. Dunque, una strategia culturale che attinga e valorizzi adeguatamente, come assoluta risorsa e preziosità, l’identità e le espressioni più genuine e sociali della comunità goceanina.
Erano stati tantissimi gli elementi emersi ed offerti a conoscenza – per un prospettico sviluppo delle aree del Marghine-Goceano e nel senso qualificante di valorizzazione della biodiversità locale – dagli interventi di esimie personalità dell’Università di Sassari e degli esperti di Agris Sardegna e Laore Sardegna; indicazioni tecniche-progettuali per elaborare, costruttivamente nell’interesse del territorio, il significato profondo “di riappropriarsi della nostra storia”, della memoria produttiva del territorio in un’ottica di valorizzazione e di contrasto allo spopolamento. Si era prospettato il riscatto-rinascita attraverso dei validi progetti per l’agricoltura, il recupero delle colline e “nell’osare a pensare al parco comunitario tra Lei-Bolotana-Illorai, per fruire del territorio in modo libero e produttivo nel senso puramente comunitario”.

Attualmente, elaborato dall’Amministrazione comunale, dal sindaco Gianluca Grande (professionalmente architetto paesaggista) e col previsto coinvolgimento della Pro Loco Aps e associazionismo locale, è in fase di studio preparatorio un nuovo convegno di valorizzazione territoriale, rivolto all’immenso patrimonio dei maestosi e suggestivi “Grandi Alberi” di leccio e roverella. Notevole di nota la roverella de Sa Melàbrina (nella foto in alto), monumentale e tra le più grandi in Europa.
Il territorio di Illorai si colloca all’estremo ovest della Catena del Goceano ed estende su una superficie di complessivi 57,04 kmq; bellezze paesaggistiche e ambientali che, da posizione splendida, si schiudono a spaziare sugli ampi orizzonti del Nuorese e i monti del Gennargentu. In area collinare la vegetazione boschiva prevalente è caratterizzata da olivo, quercia da sughero e roverella; in quella montana prevalenti i lecci, roverelle e l’acero (Acer monspessulanum), particolare perché endemismo sardo-corso. Non mancano esemplari come l’agrifoglio, residui di antiche foreste dell’Era terziaria e numerose distese di corbezzolo.
La prospettiva: uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del patrimonio montano garantirebbe benessere e speranze di futuro per la comunità.
Cristoforo Puddu
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