Sardegna, il Governo impugna il “salva casa”. Stop anche alla legge sul trasporto pubblico

L’assessore agli Enti locali Spanedda: «Autonomia sotto attacco».
CAGLIARI | 5 agosto 2025. Ennesimo scontro tra Regione Sardegna e governo nazionale, su cui sarà chiamata a esprimersi la Corte costituzionale. Nell’ultima riunione, il Consiglio dei ministri ha infatti deciso di impugnare il “salva casa” approvato lo scorso giugno dal Consiglio regionale isolano. Una decisione che in realtà non rappresenta un fulmine a ciel sereno, ma che arriva quasi come un passaggio obbligato dopo il lungo braccio di ferro tra il padre della norma nazionale, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e le istituzioni sarde, Consiglio e giunta, che avevano deciso di recepire il provvedimento voluto dal leader della Lega apportando sostanziali modifiche. Su tutte le disposizioni che riguardano l’abitabilità dei monolocali, a livello nazionale fissata a 20 metri quadri, portata a 28 in Sardegna. Stesso discorso per le altezze minime nelle abitazioni, 2,4 metri nella norma nazionale, 2,70 per quelle in Sardegna. Per il governo, è sottolineato, alcuni passaggi della legge sarda – “eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del patrimonio storico e artistico, sicurezza, ordinamento civile, ordinamento penale, tutela della salute, porti e aeroporti civili e militari di interesse nazionale e internazionale e tutela dell’ambiente – violano gli articoli 9, 32, 42 e 117 della Costituzione, nonché i principi di ragionevolezza e di buon andamento dell’amministrazione di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione”. Il Consiglio dei ministri, sempre ieri, ha deciso di impugnare un’altra legge approvata dal Consiglio regionale sardo. Si tratta di una norma sul trasporto pubblico locale nell’isola. In questo caso, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, «talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di tutela della concorrenza, violano l’articolo 117 della Costituzione».
IMPUGNAZIONE SALVA CASA, «AUTONOMIA SOTTO ATTACCO»
«Ribadiamo di aver agito con la massima correttezza istituzionale, muovendoci in coerenza con lo spirito di semplificazione presente nel decreto-legge ‘salva casa’ promosso dal governo nazionale. Difendere l’autonomia della Sardegna non è una battaglia politica, ma un dovere istituzionale». Così in una nota l’assessore agli Enti locali, Francesco Spanedda, dopo lo stop del Consiglio dei ministri alla legge regionale di riordino in materia edilizia e urbanistica. Dopo l’approvazione della norma in Consiglio, ricorda Spanedda, «la Regione Sardegna ha risposto puntualmente alle osservazioni provenienti dai ministeri competenti, elaborando controdeduzioni scrupolose e dettagliate su tutti i rilievi ricevuti. La nostra amministrazione ha sempre sostenuto le proprie ragioni in un confronto trasparente, dimostrando piena disponibilità a chiarire ogni aspetto tecnico e giuridico”. Due per l’assessore sono le questioni centrali “che riteniamo balzino agli occhi, per quanto il testo dell’impugnativa debba essere ancora valutato nel dettaglio. La prima è lo spirito stesso del salva casa. La legge nazionale è stata presentata dal governo come uno strumento di semplificazione e certezza per i cittadini, finalizzato a rimuovere ostacoli meramente formali e a regolarizzare situazioni con difformità poco rilevanti».
La Regione Sardegna, rimarca, «ha accolto questa impostazione semplificando ulteriormente con regole chiare, come del resto previsto dallo stesso salva casa, e soglie basate su percentuali che rendono più facile e univoca, per esempio, la determinazione delle difformità edilizie». Per questo per Spanedda «sorprende che alcune controdeduzioni, in particolare del ministero dei Trasporti, contraddicano le finalità annunciate dal governo stesso, ponendo ostacoli che vanno nella direzione opposta a quella della semplificazione invocata dalla norma».
La seconda questione rilevata dall’assessore è la messa in discussione dell’autonomia statutaria: «Le deduzioni del ministero dei Trasporti sollevano continuamente dubbi sull’esercizio della nostra competenza primaria in materia di edilizia e urbanistica, sancita dallo Statuto speciale della Sardegna e da diverse pronunce della Corte costituzionale». Non è una discussione solamente tecnica, avverte Spanedda, «bensì è in gioco il principio stesso per cui la Regione Sardegna deve poter governare il proprio territorio secondo le scelte più idonee alla propria realtà e alle proprie esigenze. Se le norme vigenti consentono ai Comuni di stabilire standard diversi, non si comprende perché la stessa facoltà non possa essere riconosciuta alla Regione nell’ambito delle proprie competenze». E per Spanedda non è nemmeno una questione di colore politico: «Alcuni articoli oggi contestati sono stati infatti elaborati e accolti su proposta della minoranza, a riprova che il testo approvato è il frutto di un lavoro condiviso e di un dibattito aperto, non di una forzatura ideologica». Chiude l’esponente della giunta Todde: «Ci riserviamo ogni valutazione di merito sulle argomentazioni che hanno portato all’impugnativa, ma riteniamo che il confronto tra istituzioni di diverso livello non possa tradursi in un rimbalzo di impugnative che, di fatto, nega l’autonomia sancita dalla Costituzione e dallo Statuto speciale».
STOP SALVA CASA, M5S: FIDUCIOSI IN PRONUNCIA CONSULTA
«Siamo assolutamente certi di aver licenziato una legge che risponda alle esigenze peculiari del nostro territorio, e a quelli che sono gli interessi della nostra imprenditoria edilizia. Per quanto riguarda l’impugnazione, aspettiamo con fiducia la pronuncia della Corte costituzionale, nella consapevolezza che la Regione Sardegna in materia urbanistica ha competenza primaria. Questo ci lascia ancora più tranquilli». Così alla ‘Dire’ Roberto Li Gioi, consigliere regionale del M5s e presidente della commissione Urbanistica, commenta la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge che nell’isola recepisce in parte il salva casa nazionale. “Il lavoro che ha portato alla votazione della legge è stato enorme- ricorda Li Gioi- sono stati coinvolti tutte le parti sociali e i portatori di d’interesse, che alla fine erano assolutamente concordi sulla linea che abbiamo voluto seguire. Quindi, ripeto, siamo assolutamente sereni».
Naturalmente opposta la visione di Franco Mula, esponente di Fdi e vice presidente del parlamentino: «Noi abbiamo provato fino alla fine a convincere la maggioranza che sarebbero bastate piccole correzioni per presentare una legge che fosse perfettamente in linea con il decreto legge approvato e presentato dal governo. È vero che la Regione Sardegna ha competenze primarie in materia urbanistica, però, trattandosi di un decreto legge, questo supererebbe le competenze regionali e comunali».
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it
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