Sardegna. Legge fine vita, Meloni (FdI): «Triste demagogia della maggioranza sul dolore altrui»

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia commenta la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, approdata oggi in commissione sanità.
CAGLIARI | 15 maggio 2025. «Il centrosinistra utilizza come una ‘clava politica’ un tema delicato e sensibile come il ‘fine vita’ con evidenti finalità che nulla hanno a che fare col farsi carico della sofferenza e della dignità delle persone. Peraltro, con un provvedimento che possiede evidenti profili di incostituzionalità». Così Corrado Meloni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, commenta la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito promossa dalla Associazione Luca Coscioni e presentata in Consiglio regionale dalla maggioranza.
Per il Consigliere si tratta di «un uso strumentale della sentenza della Corte costituzionale 242/2019, che ha stabilito come l’aiuto al suicidio non sia punibile in casi specifici, ovverosia quando la persona è tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile e che causa sofferenze intollerabili ed è capace di prendere decisioni libere e consapevoli, ma certamente non ha creato alcun diritto soggettivo al suicidio assistito. Con una proposta di legge regionale – ha proseguito Meloni – si pretende di legiferare su materie di competenza esclusiva dello Stato, sancite dall’articolo 117 della Costituzione, come l’ordinamento civile, l’ordinamento penale e i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale, senza creare diseguaglianze fra i cittadini italiani».
«Anziché impegnarsi in una strumentale opposizione al Governo nazionale e a collezionare il record di impugnazioni per le proprie leggi – ha aggiunto l’esponente di FdI –, la maggioranza dovrebbe pensare a governare la sanità sarda, come da competenze costituzionali, per garantire il diritto alla salute troppo spesso negato. Non perda tempo con questa triste demagogia sul dolore altrui e si impegni a promuovere, sostenere e rafforzare le cure palliative che costituiscono un’alternativa all’eutanasia e al suicidio assistito perché si concentrano sull’alleviare il dolore e le sofferenze del paziente accompagnandolo nel percorso verso la morte, senza accelerarla», conclude Meloni.
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