• 11 Luglio 2025
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“Sergio Leone: mito e poesia”, il nuovo saggio di Filippo Pace

Filippo Pace
L’opera è un tributo all’autore romano che col suo cinema è riuscito a coniugare la violenza del mito con l’elegia dell’innocenza.

OLBIA | 11 luglio 2025. È già disponibile nelle librerie il saggio di Filippo Pace “Sergio Leone: mito e poesia”. Critico letterario, scrittore e docente presso il Liceo “Mossa” di Olbia, Pace ha voluto approfondire del regista romano un aspetto inedito dei film: il tema della bocca e dell’oralità legato alla pulsione, alla violenza, alla nostalgia, al trauma. Un fermo immagine, quello della bocca, che chi ha visto le pellicole di Leone non può non ricordare. Un dettaglio, apparentemente secondario, che nel saggio acquista un significato proprio e viene approfondito con competenza e rigore. Non è certamente cosa facile aprire sentieri inesplorati e indagini di ricerca su aspetti dove manca ancora il confronto con posizioni note. Ed è proprio per questo che il saggio costituisce un importante contributo, originale ma non accademico in senso stretto. Anzi, l’aspetto divulgativo si intreccia con il trasporto emotivo di chi sa che quel testo e quelle parole sono frutto di condivisione con un genitore che ti ha trasmesso la passione per la letteratura e il cinema.

L’autore ha voluto così omaggiare il padre da poco scomparso, il prof. Nunzio Pace, con un libro di cui quest’ultimo è emotivamente il co-autore. Passioni condivise, chiacchiere e riflessioni sulle pellicole di Leone, visioni interpretative su autori della letteratura italiana hanno fatto da motore per questa ultima fatica del figlio. Prof. Nunzio Pace è stato colui che nella veste di assessore alla Pubblica Istruzione di Arzachena, suo paese di adozione, ha fortemente voluto il Cinema Auditorium, proprio per promuovere la cultura cinematografica in Gallura e non solo.

Ad impreziosire ulteriormente il testo è la prefazione curata dal prof. Aldo Maria Morace, docente di letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari.

Il saggio è dunque una nuova interpretazione del cinema di Leone, che non è western o epica, almeno non solo, ma interpretazione del vivere umano nelle sue varie sfaccettature: non solo vincitori ma anche vinti, non solo carnefici ma anche innocenti. Un cinema dove non c’è solo il mito dell’inganno e della ferocia ma anche un’umanità che soffre e che cerca la redenzione.

Piera Anna Mutzu

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