Trenta anni fa la strage di Chilivani, sabato a Ozieri la commemorazione di Walter Frau e Ciriaco Carru

Durante la mattinata, prevista anche una Santa Messa nella Basilica di Bisarcio e l’inaugurazione nell’Istituto Tecnico di un murale dedicato ai due Carabinieri realizzato dalle artiste ozieresi Daniela e Anna Squintu.
OZIERI | 11 agosto 2025. Sabato ricorre il 30esimo anniversario della cosiddetta strage di Chilivani, dove persero la vita i Carabinieri Walter Frau (30) e Ciriaco Carru (32). L’eccidio avvenne il 16 agosto 1995, in località Perde Sèmene, lungo la vecchia Statale 597 Sassari–Olbia. I due militari, in servizio al nucleo radiomobile della Compagnia di Ozieri, furono uccisi da una banda di criminali che si preparava ad assaltare un furgone portavalori. Con il loro intervento, riuscirono a impedire eroicamente l’azione dei malviventi, pagando con la loro stessa vita.
Come ogni anno, la commemorazione si terrà nel luogo della strage, davanti ai cippi dedicati alle due vittime. La cerimonia solenne inizierà alle ore 9.15, alla presenza dei familiari, dei rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri — tra cui il comandante della Legione Sardegna, generale Stefano Jasson, il comandante provinciale, colonnello Massimiliano Pricchiazzi, e il comandante della Compagnia di Ozieri, maggiore Gabriele Tronca — e delle amministrazioni comunali di Ozieri, Porto Torres, Chiaramonti e Ardara. A seguire, alle ore 10, sarà celebrata una Santa Messa nella vicina Basilica di Sant’Antioco di Bisarcio presieduta dal vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis. Alle ore 11.15, in piazza Medaglie d’Oro a Ozieri, sarà infine inaugurato sulla facciata laterale dell’istituto Tecnico “Fermi” il nuovo murale in memoria dei due Carabinieri, realizzato dalle artiste locali Daniela e Anna Squintu.
Che cosa successe quel tragico 16 agosto 1995
L’appuntato Ciriaco Carru, di Bitti, e il carabiniere scelto Walter Frau, originario di Ossi ma cresciuto a Porto Torres, quel tragico pomeriggio di trent’anni fa erano sulle tracce di un’autobetoniera, presumibilmente rubata nella notte e destinata, secondo le indagini, all’assalto di un portavalori che sarebbe dovuto transitare lungo la Sassari-Olbia.
Intorno alle 15.20 i due militari comunicarono alla centrale di aver rintracciato il mezzo pesante a Perde Sèmene – nei pressi di Chilivani –, con all’interno diverse armi da fuoco, un altro veicolo rubato e di aver arrestato Antonio Giua di Buddusò. Pochi istanti dopo furono sorpresi alle spalle da colpi di Kalašnikov sparati da altri due banditi, Graziano Palmas e Andrea Gusinu. Carru reagì al fuoco, ferendo Palmas e uccidendo Giua, che tentava la fuga verso Chilivani. Palmas, però, continuò a sparare, colpendo mortalmente l’Appuntato. Sul lato opposto della strada, Frau rispose ai colpi, ferendo Gusinu, ma venne a sua volta raggiunto dai proiettili di Sebastiano Prino. Gusinu riuscì a sparare ancora: uno dei colpi raggiunse alla testa il giovane Carabiniere, uccidendolo.
Dopo lo scontro a fuoco, i malviventi si allontanarono rapidamente. Gusinu, ferito, fu arrestato poche ore dopo dai Carabinieri vicino a Padru, mentre si trovava a bordo di un camioncino guidato da Palmas. Quest’ultimo, per evitare la cattura, si tolse la vita con un colpo di pistola. Nei giorni successivi vennero arrestati anche gli altri membri del commando: Salvatore Sechi e Milena Ladu, di Olbia; Sebastiano Demontis, di Buddusò; Sebastiano Prino, di Arzachena; e Cosimo Cocco, di Bonarcado.
A distanza di 30 anni, però, c’è ancora il sospetto che non tutta la banda sia stata smascherata.
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