• 26 Giugno 2025
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All’Isola d’Elba esame di terza media con il costume tradizionale di Illorai

Aurora Zirone
La giovanissima studentessa Aurora Zirone ha presentato alla commissione della scuola di Capoliveri uno studio sulla Sardegna vestita con l’abito del paese di origine dei genitori.

ILLORAI | 25 giugno 2025. A Capoliveri (Livorno) esame di terza media, presso l’Istituto Comprensivo “Giosuè  Carducci”, con il costume tradizionale di Illorai. Aurora Zirone, figlia del presidente del circolo sardo “Bruno Cucca” all’Isola d’Elba, ha proposto alla commissione una tesina sulla Sardegna e voluto rendere omaggio alla terra d’origine dei genitori indossando l’abito goceanino per la prova orale dell’esame.

Aurora Zirone coltiva un forte legame con la Sardegna e ha voluto esaltare il suo ciclo di studio con un elaborato che analizza, e percorre complessivamente, la conoscenza dell’Isola Madre; proposto il rafforzativo segno del costume, vestito con fierezza, e come messaggio ideale d’amore filiale maturato nel mondo dell’emigrazione.

Un sogno realizzato e oltre più di un simbolo, per la giovanissima studentessa di cuore sardo, che ha significativamente proposto l’abbigliamento della tradizione in una dimensione di ufficialità; un abito solenne, dalla caratteristica “liadura” del fazzoletto e preziosità, che racchiude lo spirito identitario, culturale, storico e di valori della Sardegna.

Aurora Zirone, nonostante la grande emozione, si è detta «orgogliosamente felice di poter indossare, in un giorno particolarmente importante della mia vita scolastica, il costume del paese d’origine dei miei genitori e nonni». Una testimonianza del vitale legame con l’isola sarda e i suoi pregi e sinnos di radice.

Legame evidenziato dall’elaborata tesina – un vero saggio e atto d’amore verso la Sardegna – che sviluppa con un significativo e pregevole percorso personale di ricerca e studio.

Aurora, per ogni materia d’esame, analizza una tematica di collegamento all’Isola. Nel capitolo relativo la lingua inglese, propone la riscoperta della figura ottocentesca dell’ingegnere gallese Benjamin Piercy (1827-1888), noto come realizzatore della rete ferroviaria della Sardegna, costruttore della residenziale Villa Piercy, in località Badde Salighes-Bolotana, e per le innovative diversificate attività agricole e casearie che impiantò sull’altipiano di Campeda; trattando la lingua francese si avventura in una interessante analisi comparativa tra la Corsica e la Sardegna, da cui emergono caratteristiche uniche culturali-paesaggistiche, storia millenaria e bellezze naturali in un contesto di microcosmo e biodiversità.

Nel percorso delle materie d’esame, trattando di tecnologia, mette in evidenza il periodo nuragico, segnatamente alle caratteristiche architettoniche, funzione e alle diverse ipotesi metodologiche di costruzione. 

I richiami alla storia sono invece collegati alle vicende della Brigata Sassari, costituita nel 1915 con totalità di soldati sardi e nota unità dell’Esercito italiano per valore, coraggio e profondo senso di orgoglio; conseguente anche l’attenzione musicale verso l’inno “Dimonios” della Brigata, composto dal Colonnello Luciano Sechi di Magomadas nel 1994 e pubblicato in CD nel 2004, che esalta lo storico eroismo dei combattenti sardi.

Per le scienze narra l’Isola e mondo animale attraverso la martora sarda, abile predatore con caratteristiche distintive e di dimensione superiore a quella europea.

L’interesse letterario di Aurora è invece diretto alla scrittrice nuorese Grazia Deledda (1871-1936), insignita nel 1926 del Premio Nobel. Nell’esplorazione geografica estende lo studio-conoscenza delle città sarde e descrive i centri di maggior interesse per caratteristiche fisiche.

La giovane studentessa, nel valorizzare l’aspetto culturale religioso isolano, rappresenta l’unicità ed emozionante ritualità della Settimana Santa: secolari tradizioni “di origine spagnola” ed “usanze mistico religiose” locali di estremo phatos e coinvolgimento di fede popolare.

L’argomento dell’arte ha come protagoniste le maschere, rappresentazione di esseri mitologici, e collegate a riti arcaici segnati dal ciclo naturale della vita e del lavoro agro-pastorale;altro valore di bellezza e d’arte descritto è il costume sardo, risultato di un lungo laborioso percorso di tradizione e abilità manuale artigiana.

Per le scienze motorie delinea il determinante simbolo di unione, e momento socializzante comunitario, custodito ed espresso dal ballo sardo di antica radice e intenso valore culturale (ballu tundhu), con una specifica definizione de “Su passu a trese” ed esibizione pratica.

La tesina si conclude con l’argomento di collegamento all’educazione civica. Il tema tratteggiato è quello dell’emigrazione sarda ed il fenomeno, e processo storico che lo ha determinato, si legge attraverso precise analisi e motivazioni di carattere socio-economiche e politiche.

Un eccezionale e distintivo esame che ha sorpreso positivamente e resterà negli annali dell’Istituto Comprensivo “Giosuè Carducci” di Capoliveri.

Cristoforo Puddu

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