Botulino a Monserrato, morta una donna di 38 anni

Restano in gravi condizioni altre tre persone: una 14enne, una donna di 62 anni e un bambino di 11.
MONSERRATO | 8 agosto 2025. È morta questa mattina all’ospedale Businco di Cagliari Roberta Pitzalis, la 38enne, rimasta intossicata dal botulino insieme ad altre sette persone durante la Fiesta Latina di Monserrato. La donna, tra le prime a manifestare i sintomi dopo aver consumato una salsa al guacamole, era stata ricoverata il 31 luglio nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Brotzu. Nelle ultime ore le sue condizioni si erano aggravate, rendendo necessario il trasferimento al Businco, dove è poi deceduta.
Restano in gravi condizioni una 14enne e una donna di 62 anni, entrambe ricoverate in Rianimazione al Policlinico Casula di Monserrato. Un bambino di 11 anni si trova invece al Policlinico Gemelli di Roma. Le altre quattro persone colpite dall’intossicazione sono state dimesse.
Con la morte della 38enne, si aggrava quindi la posizione giudiziaria del titolare del chiosco che aveva venduto i prodotti durante la festa. L’uomo è al momento l’unico indagato nell’inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari, che procede per accertare eventuali responsabilità nella gestione e nella conservazione degli alimenti.
Intanto, l’Amministrazione comunale di Monserrato, in segno di lutto, in accordo con i tre parroci, ha deciso di «sospende (a data da destinarsi) gli eventi religiosi e civili previsti per la Festa di San Lorenzo, mantenendo solo la processione religiosa che si terrà in toni minori».
Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, tra le più potenti conosciute. Può svilupparsi in alimenti mal conservati, soprattutto in preparazioni casalinghe o artigianali, come conserve, salse e sott’oli. L’intossicazione provoca sintomi che vanno dalla debolezza muscolare alla paralisi respiratoria e richiede un trattamento immediato in ospedale. In Italia i casi sono rari, ma la malattia resta potenzialmente letale. Le autorità sanitarie raccomandano di rispettare rigorosamente le norme di igiene e conservazione degli alimenti per ridurre il rischio di contaminazione.
In copertina: l’ospedale Businco di Cagliari
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