• 20 Ottobre 2025
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Partecipato incontro a Monti sulla speculazione eolica e fotovoltaica

Incontro a Monti speculazione eolica e fotovoltaica
Nell’incontro, organizzato dal Coordinamento Gallura in collaborazione con l’Associazione culturale Erèntzia, evidenziate tutte le criticità legate all’installazione di 25 aerogeneratori alti 175 metri tra i comuni di Monti, Berchidda, Padru e Olbia.

MONTI | 17 ottobre 2025. Nei giorni scorsi a Monti presso la Casa del Miele si è tenuto un incontro informativo organizzato dal Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica in collaborazione con l’Associazione culturale Erèntzia e il patrocinio del Comune di Monti. Ha condotto la serata Maria Antonietta Pirrigheddu che in qualità di vicepresidente del Coordinamento Gallura ha avviato l’incontro. Dopo i saluti iniziali e una breve introduzione che ha posto in evidenza quanto sia importante avere piena consapevolezza di ciò che sta accadendo in Sardegna, ha invitato il sindaco di Monti avv. Emanuele Mutzu ad intervenire. 

Il primo cittadino sin da subito ha specificato che i progetti che vedono il territorio di Monti quale luogo ideale per la realizzazione di impianti eolici, costituiscono delle azioni di sciacallaggio da parte di aziende private che in nome della transizione energetica tentano di occupare aree di elevato valore paesaggistico. Il sindaco ha sottolineato che la posizione dell’Amministrazione Comunale al riguardo è chiara ed è manifesta già da tempo ribadendo il suo no alla speculazione energetica. Prosegue dicendo che già alcuni passi sono stati compiuti in opposizione al Progetto Eolia ma altri ne serviranno per raggiungere l’obiettivo entro le tempistiche previste dalla legge. Ha ringraziato il Coordinamento Gallura che a sua volta si è dichiarato disponibile al supporto in tutte le fasi della pratica di diniego. 

Successivamente è stata data la parola alla rappresentante dell’Associazione Erèntzia che ha sottolineato brevemente il motivo dell’incontro: «Noi sappiamo che la valorizzazione del territorio è legata indissolubilmente alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio che non è solo storico, artistico e letterario ma anche ambientale. Il benessere di ogni comunità si basa su un rapporto di equilibrio tra l’uomo e la natura pertanto dobbiamo agire con responsabilità affinché si possa lasciare in eredità alle generazioni future il patrimonio che oggi custodiamo». 

Poi l’appuntamento è entrato nel vivo con l’intervento dell’architetto Maria Paola Cau che ha spiegato in cosa consiste il Progetto EOLIA, parco eolico che dovrebbe sorgere nei Comuni di Monti, Berchidda, Padru e Olbia: 25 aerogeneratori su torri tubolari in acciaio, di altezza di 175 metri al mozzo, di potenza unitaria fino a 6,0 MW e potenza complessiva fino a 150 MW. Il cavidotto (che nella sua complessità avrà una lunghezza tra i 101 e i 110 Km) sarà ubicato nei medesimi comuni e in parte nel Comune di Telti e la sottostazione di trasformazione utente ricadrebbe nel Comune di Berchidda. Inoltre la dott.ssa Cau ha posto l’accento sulla viabilità che solo in parte risulterà essere quella già esistente (e della quale è previsto l’adeguamento) poiché dal progetto si evince che verranno realizzate nuove strade. Per quanto riguarda il Comune di Monti le zone individuate per la realizzazione del parco si concentrano nell’area del santuario di S. Paolo Eremita, aree cioè di alto valore storico-religioso e paesaggistico. L’imponenza delle torri e delle strutture di sostegno sarebbero uno sfregio inferto ad un patrimonio di inestimabile valore. Il progetto, su carta, non interferirebbe con i corpi idrici ma le falde acquifere potrebbero subire danni perché i pali di fondazione delle pale arrivano fino a trenta metri di profondità. Ma come specificato dall’Architetto i rilievi e le previsioni di tutela prendono in considerazione le perimetrazioni delle carte di vincolo ma non il contesto. Così come le simulazioni di impatto visivo non sono coerenti con le reali dimensioni dell’intervento nell’ intento di minimizzare gli impatti a favore solo degli interessi che non sono certamente quelli della comunità.

A seguire l’intervento dell’avvocato Maria Grazia Calvisi che ha sottolineato i gravi danni che deriverebbero all’economia, soprattutto ai settori agricolo, vitivinicolo e pastorale nonché al settore turistico, tutti strettamente connessi al paesaggio che verrebbe compromesso irreparabilmente.
Ha altresì indicato gli strumenti di tutela del paesaggio, dell’ambiente, delle biodiversità e degli ecosistemi come valori da tutelare nell’interesse delle future generazioni, che in quanto diritti costituzionalmente garantiti, non possono essere pretermessi rispetto all’interesse ad incrementare le fonti di energia rinnovabili. Infine ha indicato le modalità attraverso le quali far valere le ragioni dei cittadini che subirebbero un pregiudizio dall’esecuzione del progetto, mediante l’istituto della partecipazione al procedimento da attuarsi con il deposito di Osservazioni sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. 

La parola è passata poi all’ex direttore generale e commerciale della Cantina del Vermentino di Monti dott. Gianni Sanna, oggi in pensione, che ha posto l’accento sull’importanza di tutelare il patrimonio viticolo. Anche Sanna ha ribadito l’importanza della tutela del territorio quale passaggio imprescindibile per salvaguardare l’economia del paese. Ha evidenziato che oggi in misura sempre maggiore il mercato vinicolo si sta trasformando: i consumi sono diminuiti ma contemporaneamente sta prendendo piede una nuova frontiera dell’enoturismo che è quella delle esperienze sensoriali. E la nostra terra è una terra a vocazione turistica che non può vedere il proprio patrimonio boschivo e viticolo funestato dagli aerogeneratori, ecomostri, come lui stesso li ha definiti, che metterebbero a rischio quel delicato equilibrio che ha portato Monti ad essere un territorio conosciuto per le sue risorse a livello nazionale e non solo. Il Vermentino, prodotto DOCG, e gli altri vini rinomati in tutto il mondo devono essere difesi in quanto motore di un’economia solida e in continuo sviluppo. Inoltre Sanna ha riportato gli esiti di uno studio tecnico sulle conseguenze della presenza della pale eoliche che riguarda la produzione di microplastiche. Centinaia di chili all’anno di minuscole particelle verrebbero trasportate dal vento e andrebbero ad adagiarsi sulle foglie delle viti e sui grappoli d’uva e andrebbero lavorate insieme al prodotto organico con tutte le prevedibili conseguenze non solo a livello economico ma anche e soprattutto della salute. Sanna ha concluso il suo intervento ribadendo la sua posizione contraria al progetto Eolia per il bene di Monti e del suo territorio.

A conclusione della serata ha preso la parola la presidente del Coordinamento Gallura dott.ssa Maria Grazia Demontis che con determinazione ha esposto le sue riflessioni partendo dalla motivazione inserita nel Progetto EOLIA riguardo la scelta delle aree interessate definite “… zone spopolate e già degradate”. Motivazioni offensive, come lei stessa ha sottolineato, della dignità di comunità che non solo esistono ma che con fermezza faranno di tutto per contrastare questi  progetti. Ha proseguito evidenziando che gli espropri vengono messi in atto poiché i progetti presentati sono classificati come progetti di pubblica utilità. In realtà per essere tali devono superare le 2000 ore di producibilità e per certificare questo è necessario installare degli anemometri che per un arco temporale di 12 mesi rilevino i dati in modo da evitare che questi ultimi siano dati fasulli e parziali come quelli che vengono poi indebitamente dichiarati. Altro problema individuato è quello della sicurezza poiché è necessario prevedere i rischi nel caso una parte della pala si stacchi e questi devono essere previsti attraverso misurazioni e calcoli reali.

Altro aspetto analizzato è stato quello dei campi elettromagnetici. La Demontis ribadisce che i Comuni, in stretta collaborazione con le Asl, possono fare la differenza in questa fase di opposizione ancora più dei comitati. 

La conclusione del suo intervento è avvenuta con un incisivo esempio di scelta da parte di due comunità sarde riguardo la destinazione d’uso dei propri territori: Orgosolo e Perdasdefogu. Orgosolo, che si oppose alla militarizzazione del territorio attraverso la rivolta di Pratobello, vive oggi un periodo di splendore economico poiché ha puntato sulla vocazione turistica partendo proprio dalla tutela delle sue risorse paesaggistiche mentre Perdasdefogu cosa è diventato lo sanno tutti. La Presidente ha poi salutato i partecipanti affermando con forza che la transizione energetica è possibile ma solo se regolata ed ha ribadito che le comunità hanno un ruolo determinante nelle scelte e che dunque devono essere consapevoli delle loro azioni.

Come preannunciato all’inizio della serata il Coordinamento Gallura ha ricordato che sarebbe stato disponibile per fornire assistenza agli espropriati e offrire indicazioni per la redazione delle osservazioni in opposizione al progetto per chiunque avesse voluto manifestare il proprio diniego poiché è importante che il maggior numero di espropriati presentino osservazioni. Pertanto i cittadini, sia coloro che sono stati individuati per gli espropri sia altri a titolo personale, hanno colto l’occasione per rimarcare attraverso le procedure indicate la propria opposizione al Progetto Eolia consapevoli di dover lasciare alle generazioni future un patrimonio di cui, oggi, si è custodi.

Piera Anna Mutzu

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