• 29 Aprile 2025
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Celebrata anche a Illorai “Sa Die de sa Sardigna”

Sa die de sa Sardigna a Illorai
La cerimonia celebrativa si è sviluppata all’insegna dei temi della contemporaneità isolana e i contributi di canto e musica delle corali Melàbrina e Luna Noa, del sonadore Giuseppe Mulas e il nuovo brano in limba “Ti amo” della nota artista di Triei Manuela Mameli.

ILLORAI | 29 aprile 2025. La cerimonia celebrativa di Sa Die de sa Sardigna a Illorai, fortemente voluta con segni di grandi idealità e impegno dalla Pro Loco Aps e Amministrazione comunale, ha visto l’emozionante innalzare della bandiera sarda, ad opera del Consiglio comunale Ragazzi, e l’accompagnamento della canzone “Ti amo”, testo in limba del linguista illoraese Mario Puddu, musicata e cantata magistralmente in logudorese dalla notissima Manuela Mameli (leggi); l’artista, ogliastrina di Triei, ha fatto coincidere la pubblicazione del nuovo brano alla ricorrenza storica de Sa Die, proprio per sottolineare il messaggio d’amore e di appartenenza che anima il componimento poetico, dedicato al riscatto sociale e umano del popolo sardo e della Sardegna.

Nella manifestazione, inaugurata con il saluto del sindaco Gianluca Grande, è stata commemorata la figura di Emilio Lussu, a cinquant’anni dalla morte, e dei combattenti “pastores-massajos” del primo conflitto mondiale e di tutte le guerre: sardi che hanno lottato per la libertà e la dignità sociale di gente e di popolo.

Sa die de sa Sardigna Illrai relatori
I relatori della giornata

Il sindaco ha approfondito il concetto di potere e dominio che ha portato, storicamente, la Sardegna a una condizione di dipendenza; riflettendo sulle attuali “forzature di legge”, auspica una collettiva presa di coscienza per essere “padroni del nostro sviluppo, senza dover assolutamente rinunciare a tradizioni e identità culturale”.

Il Consiglio comunale dei giovani, ha portato il saluto all’evento e proposto un progetto di studio-ricerca sul costume sardo femminile e maschile, descritto in modo particolareggiato e come “bestimenta de sa traditzione e traballu de abbilidade artigiana”.

I temi, proposti in brevi relazioni, hanno sviluppato argomenti di attualità sociale e dal tratto contemporaneo: le problematiche economiche e di sviluppo legate al mondo agro-pastorale, il percorso sardo dei malos afarios enerzeticos, con approfondimenti sulla proposta popolare Pratobello 24 e nuova legge elettorale, e la condizione dell’universo femminile nella moderna società sarda.

L’intervento di Franca Mula, imprenditrice nel settore agro-pastorale e socia Pro Loco, ha analizzato i profondi cambiamenti nel mondo della campagna, dovuti ai processi di modernizzazione e diversificazione delle attività  ma condizionati da limitazioni normative europee che frenano la reale crescita del comparto economico isolano. Ribadita la necessità di dare voce e “cussideru a unu traballu de suore, de dignidade e patrimoniu” della Sardegna tutta.

L’avvocatessa Stefania Murru di Orani ha rievocato le recenti battaglie popolari, collegate al contrasto delle speculazioni energetiche e al percorso della Pratobello 24, ma frenate dalla politica regionale nonostante l’impegno, forte e di tanti sardi, in una lotta democratica e di diritto.

Di interessi speculativi in terra sarda, nazionali e internazionali, che minacciano di devastare e colonizzare ulteriormente il territorio ha parlato Emilio Demuro, comitato Sarcidano-Pratobello 24 di Villanova Tulo. La transizione energetica, originata come intuizione democratica di sviluppo e di risanamento climatico, con l’affido a multinazionali e potentati economici si è trasformata in devastante speculazione ai danni del Sud dell’Italia e delle Isole. Necessaria una regolamentazione sulle basi attuative della proposta popolare depositata in Regione Sardegna. Oggi, giornata di dignità e di speranze nel futuro, non “possiamo giocarci e compromettere tutta la bellezza, la terra, il cielo, il mare”.

Lisetta Bidoni, Associazione I.B.I.S. e impegnata politicamente alle amministrative di giugno con il Progetto per Nuoro, ha esordito con il riconoscere che il processo di desardizzazione e omologazione dei sardi, in senso unitario italiano, sembrava riuscito e invece è fallito: prova Sa Die de sa Sardigna, le idealità identitarie e il parlare in limba che caratterizza l’incontro a Illorai. La relazione della Bidoni sulla condizione della donna nella società, centrata sulla varie fasi dei percorsi di emancipazione e conquista dei diritti politici, ha definito anche il discutibile ruolo matriarcale sardo. Attraverso gli scritti di Marcello Fois e di Michela Murgia ha dato voce al fondamentale concetto di matricentrismo, enunciato dalla compianta e combattiva scrittrice con queste parole: «Quello che avevo sempre sentito chiamare matriarcato, era in realtà semplice matricentrismo per indicare le responsabilità che le donne dovevano assumere per reggere un sistema di potere che era e rimaneva profondamente patriarcale».

Lo spazio dedicato ai canti è stato caratterizzato dalle esibizioni delle corali locali Melàbrina e Luna Noa, dirette dal M° Barbara Cossu; confermate le ben note qualità dei raffinati collettivi e il senso emozionale di coinvolgimento creato dall’espressione curata nei testi e in elaborate melodie d’insieme dal fine linguaggio armonico. Ad alimentare di gioiosità la manifestazione ed invogliare nel “ballu tundhu a s’illloraesa”, è stata la brillante esibizione di Giuseppe Mulas, sonadore di particolari doti e abilità.

Sa Die, significativa occasione di riflessioni, vissuta con sintonia e valori ideali di comunità.

Cristoforo Puddu

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