• 19 Aprile 2024
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Dieci anni fa scomparve il «picconatore» Francesco Cossiga: l’affettuoso ricordo del presidente Solinas

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A distanza di 10 anni dalla scomparsa del presidente della Repubblica Francesco Cossiga (26 luglio 1928 – 17 agosto 2010), Christian Solinas ha voluto ricordarlo con un’affettuosa lettera: «Ciao Presidente, Caro Francesco, sono passati dieci anni e, in questi, non c’è stato giorno che abbia visto colmata la tua assenza. Ci manchi, eccome. Ci manca la tua intelligenza acuminata, la capacità di leggere il momento ed inquadrarlo nel più ampio disegno della storia, il tuo coraggio di indicare senza sotterfugi vicende e persone che avrebbero potuto creare un problema per le istituzioni repubblicane. Hai amato indissolubilmente la Sardegna, la nostra piccola Patria, e la Repubblica che più volte ed a più riprese ti ha chiamato a ricoprire tutte le cariche di un “cursus honorum” formidabile. Per me, fin dalle prime esperienze politiche, sei stato un riferimento culturale ed istituzionale solido e rassicurante, un faro stimolante e lungimirante. Porterò sempre con me le tue parole, le nostre chiacchierate, i tuoi consigli. Quanto avrei voluto in questi tempi il tuo conforto e la tua analisi, chissà se da lassù hai seguito gli ultimi sviluppi: immagino il tuo sguardo ed il sorriso compiaciuto col quale avresti accolto la mia ultima elezione: A ti l’immaggineggi France’, lu pitzinnu toiu fàtu a presidente…».

Francesco Maurizio Cossiga (Sassari, 26 luglio 1928 – Roma, 17 agosto 2010) è stato un politico, giurista e accademico italiano, ottavo Presidente della Repubblica dal 1985 al 1992 quando assunse, di diritto, l’ufficio di senatore a vita. Cossiga è considerato uno dei politici più importanti e influenti della Prima Repubblica. Fu anche soprannominato il picconatore dopo che il 23 marzo del 1991 affermò: «Adesso gli scherzi sono finiti è arrivato il tempo delle “picconate”».
Cossiga si dimise da presidente della Repubblica il 25 aprile del 1992, in anticipo sulla scadenza naturale del 3 luglio, con un discorso a rete unificate: «Ho preso la decisione di dimettermi da Presidente della Repubblica, spero che tutti lo consideriate un gesto onesto, di servizio alla Repubblica. Talvolta ho gridato ma se ho gridato è perché soltanto temevo di non farmi sentire».

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