• 1 Agosto 2025
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Estremismo di destra, tre minorenni perquisiti nelle Province di Oristano e Sassari

Polizia
Maxi operazione in tutta Italia della Polizia di Stato. Ventidue i ragazzi, tra i 13 e i 17 anni, individuati in contesti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

CAGLIARI | 31 luglio 2025. Questa mattina in numerose città dell’Italia la Polizia di Stato ha dato esecuzione a 22 perquisizioni delegate dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni territorialmente competenti nei confronti di giovani tra i 13 e i 17 anni, individuati in contesti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.

Nell’ambito delle attività nei confronti di estremisti di destra, su delega della Procura dei Minori di Cagliari, sono stati perquisiti due minori di 15 residenti in provincia di Oristanoun minore di 13 residente in provincia di Cosenzaun 17enne residente nella provincia di Messinaun 15enne residente nel padovano. I nomi di questi ragazzi sono risultati dagli sviluppi di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari a carico di un 14enne già perquisito lo scorso 11 aprile ad Oristano dalla locale Squadra Mobile per aver pubblicato sul suo profilo Facebook fotografie con il volto travisato mentre impugna armi da taglio e da sparo. Nella circostanza, il minore aveva consegnato di sua spontanea volontà, oltre a una bandiera con la croce celtica, un fucile a pompa giocattolo, privo di tappo rosso, con impresse numerose scritte e simboli riconducibili alla galassia suprematista, nonché i nomi dei noti attentatori Anders BREIVIK, Stephans BALLIET, Alexandre BISSONNETTE e Patrik CRUSIUS.

Inoltre, è stato perquisito un 17enne residente nella provincia di Sassari, emerso dallo sviluppo investigativo inerente a un’indagine, avviata nel 2023, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari a carico di un 19enne tratto in arresto il 6 settembre 2024 dalla DIGOS di Cagliari per “arruolamento con finalità di terrorismo commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale e religioso e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.

Analoghe attività si sono svolte a carico di minori residenti nelle province di Torino, Brescia, Mantova, Cremona, Bergamo, Taranto, Arezzo, Firenze e Genova.

Un fenomeno preoccupante

L’attività di prevenzione e le acquisizioni d’intelligence, condivise in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, riscontrate dagli sviluppi investigativi di indagini svolte nei confronti di minori perquisiti o tratti in arresto o evidenziatisi in contesti estremisti, hanno fatto emergere un progressivo innalzamento del coinvolgimento di ragazzini in contesti di devianza e criminalità minorile in ambiti di eversione e terrorismo interno ed internazionale. Al riguardo, riveste un ruolo determinante in molti percorsi di radicalizzazione dei più giovani il web, in ragione della facile accessibilità, della velocità e della riservatezza nello scambio di messaggi, che ne fanno un vettore essenziale per la divulgazione di contenuti ai fini dell’indottrinamento, del proselitismo in chiave radicale e dell’addestramento.

Sul territorio nazionale, le investigazioni degli ultimi anni hanno registrato un incremento della presenza di soggetti minorenni, impegnati nella diffusione sul web di contenuti estremisti e violenti: da gennaio del 2023 ad oggi, sono 12 i minori sottoposti a misura cautelare/precautelare (uno nel 2023, 5 nel 2024 e 6 nella prima metà del 2025) ed altri 107 oggetto di approfondimenti investigativi, quali perquisizioni personali, domiciliari e informatiche (9 nel 2023, 46 nel 2024, 52 nella prima metà del 2025).

Le acquisizioni informative e i riscontri investigativi hanno evidenziato il particolare fascino che l’ecosistema digitale del cosiddetto “White Jihad” esercita sulla componente giovanile, intendendolo come un fenomeno di ibridazione ideologica che vede una convergenza tra l’ideologia radicale islamica e il suprematismo bianco o la più ampia sfera ideologica dell’estrema destra.

L’attività di “web monitoring” ha consentito di individuare numerose chat nelle quali si rileva la presenza di giovanissimi, dove vengono condivisi contenuti neonazisti ed antisemiti, associati a filmati, messaggi e post di straordinaria violenza, inerenti ad uccisioni brutali in particolare di matrice jihadista.

Al riguardo, l’Italia, per il tramite della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, è intervenuta nel dibattito in corso con la Commissione europea relativo all’aggiornamento dell’Agenda europea antiterrorismo, evidenziando la necessità di includere la radicalizzazione online, con riferimento specifico alle giovani generazioni, tra le future priorità di azione a livello unionale. L’Unione Europea, infatti, può rappresentare un idoneo vettore attraverso il quale varare iniziative comuni per individuare nuove soluzioni operative e rilanciare il dialogo con i providers di servizi internet per mitigare l’impatto della propaganda estremista violenta sui minori maggiormente vulnerabili a questo tipo di narrativa.

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