• 21 Agosto 2025
  •  

Giovani in fuga dall’arruolamento nelle Forze di polizia

Forze dellordine
Sempre meno ragazzi e ragazze scelgono più di indossare la divisa di Carabiniere, Polizia di Stato e Guardia di Finanza. Vincenzo Piscozzo, segretario generale dell’USIF: «I nostri giovani hanno capito che la favola del “posto sicuro” non basta più a compensare un lavoro che, a fronte di enormi responsabilità, offre stipendi non adeguati».

Giovedì 21 agosto 2025. Stipendi inadeguati e condizioni di lavoro insostenibili. Sempre meno giovani scelgono di arruolarsi nelle Forze di polizia. La mancata attrattiva della professione in divisa fotografa una deriva pericolosa per l’autorità dello Stato. I dati non mentono e lo confermano gli ultimi concorsi per l’accesso nelle Forze di polizia: i giovani italiani non corrono più ad indossare una divisa. A fronte di 4.617 posti messi a concorso nella Polizia di Stato, il numero dei candidati si attesta tra le 17.000 e le 20.000 unità; per le 4.918 posizioni disponibili nell’Arma dei Carabinieri, le domande presentate oscillano tra le 12.000 e le 15.000 e per la Guardia di Finanza le domande presentate nel 2024 sono state 22.574 e 16.904 a fronte di 1634 e 1330 posti disponibili rispettivamente per finanzieri e marescialli.

«Se i nostri giovani non vedono più nel poliziotto, nel carabiniere o nel finanziere un modello positivo, ma una figura fragile, sottoposta a rischi enormi e persino esposta a processi mediatici e giudiziari, significa che la credibilità delle istituzioni si sta sgretolando», spiega Vincenzo Piscozzo, segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).

«Un tempo si facevano code infinite per un posto in Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza – ricorda Piscozzo –, oggi invece assistiamo a un fenomeno opposto: migliaia di posti banditi, ma un numero di candidati sempre più scarno, quasi a testimoniare un sentimento diffuso di disillusione. Perché? La risposta è complessa ma inevitabile.

I nostri giovani hanno capito che la favola del “posto sicuro” non basta più a compensare un lavoro che, a fronte di enormi responsabilità, sacrifici personali e familiari, rischi concreti e un’esposizione mediatica continua, offre stipendi che non possono più essere considerati adeguati. Il mestiere del poliziotto, del carabiniere e del finanziere – prosegue il Segretario dell’USIF – non è più percepito come quello dell’eroe invincibile, ma come una professione fragile, costantemente sotto riflettore, pronta ad essere messa sul banco degli imputati ancor prima che in quello dei testimoni. Una pressione enorme, che può rovinare vite e carriere, e che spesso si consuma non per strada, nella lotta alla criminalità, ma nelle aule giudiziarie.

Viviamo in un’Italia dove i veri criminali diventano modelli di riferimento, personaggi osannati sui social e nelle cronache, mentre gli appartenenti alle Forze di polizia vengono troppo spesso trattati come “nemici” o come bersagli da colpire. In questa distorsione pericolosa si nasconde il segnale più grave: la credibilità delle istituzioni si sgretola, e con essa la fiducia nello Stato. È arrivato il momento di invertire la rotta. Bisogna restituire dignità e autorevolezza a chi ogni giorno mette la propria vita al servizio della collettività. Bisogna avere il coraggio di dire che gli stipendi devono essere finalmente adeguati ai rischi, alle competenze e alle responsabilità che questa professione richiede. Bisogna ridare ai nostri ragazzi un’immagine positiva e rispettata del lavoro in divisa, un’immagine che non sia più solo quella narrata nei discorsi ufficiali, ma tangibile nella vita reale.

Se continueremo a raccontarci che “nelle Forze di polizia si sta bene”, senza affrontare la verità, ci condanneremo a vedere i concorsi sempre più vuoti, e con essi lo Stato sempre più debole. È un dovere, prima ancora che una necessità, ridare credibilità e futuro a chi ha scelto di difendere il nostro Paese», conclude Vincenzo Piscozzo.

Leggi le altre notizie su Logudorolive.it

Se vuoi ricevere gli aggiornamenti di Logudorolive nella tua casella di posta, inserisci il tuo indirizzo e-mail nel campo sottostante.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.