• 20 Aprile 2024
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I “Quaderni ozieresi” di Titino Bacciu premiati al concorso letterario di Osilo

Titino Bacciu

Importante riconoscimento per Titino Bacciu, che con i suoi “Quaderni ozieresi” (Tip. Ramagraf) si è aggiudicato nella sezione narrativa il “Premio Gramsci” del concorso letterario Osilo 2021, giunto alla sua XV edizione.

Un risultato, quello raggiunto dallo studioso ozierese, frutto di un sapiente ed accurato lavoro di ricerca nel quale è riuscito a raccontare la città di Ozieri da varie angolature, con notizie e argomenti di grande interesse storico e culturale racchiusi in 7 temi: Il Verde; Le acque; Il sacro minore; Quando Ozieri tollerava; Pane, terra e libertà; Il buongoverno – I cinque anni che sconvolsero Ozieri; Le mie Ozieri.

A cui si aggiungono i 3 argomenti curati da Antonello Contini, Diego Satta e Roberto Canu, rispettivamente: “Estiamo in Piazza – Gli anni d’oro del Jazz”, “La città del Cavallo” e “Tra piede e terra – Sos caltzerajos de Otieri”. Dieci storie, dieci numeri, dunque, che vale la pena sfogliare, non foss’altro perché raccontano con gli occhi del presente le tracce di un passato, di una città che per certi versi non esiste più, ma che è doveroso ricordare. (articolo continua dopo la foto)

Quaderni ozieresi Titino Bacciu

«Leggere i Quaderni ozieresi – scrive Gianni Avorio nelle motivazioni del Premio – ha il sapore di un viaggio magico nel presente di una città, scoprendone di volta in volta quanto di passato è ancora percepibile. La penna di Titino Bacciu ricorda le travolgenti passioni del fidanzatini d’Antan, che rapiti cercavano di comunicare all’amato quale e quanto fosse l’amore che li legava. E dalle pagine dei dieci opuscoli monotematici che compongono l’opera emerge con forza l’amore senza scampo per la sua Ozieri».

«Ogni città – continua Avorio – aspira al suo cantore, allo storico capace di fermare il tempo e tramandare ai posteri un’istantanea che racconta un presente e parla al futuro. E mi pare che Ozieri possa averlo trovato. Dal ‘verde’ inizia il percorso, e non c’è modo migliore per iniziare un viaggio della conoscenza: libro e giardino, l’uno per tramandarlo e l’altro per ritemprare l’animo. Il percorso è vario e approfondito. I temi toccati meriterebbero ciascuno un’analisi diffusa, ma la scelta degli opuscoli che affrontano singoli argomenti è tutt’altro che riduttiva. Le pagine scorrono in modo piacevole e, in qualche modo, diventiamo, pagina dopo pagina, prònubi di quest’amore per questa città messa magistralmente in vetrina».

Ottica Muscas

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