• 15 Ottobre 2025
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Incidente cantiere 131 Dcn, Uil Sardegna: «È ora di dire basta, servono sicurezza, formazione e controlli»

Viadotti Marreri Statale 131 Dcn
La vittima è un ragazzo di 25 anni, rimasto gravemente ferito dopo essere precipitato da un’altezza di circa 10 metri mentre stava lavorando in un viadotto della Statale.

NUORO | 15 ottobre 2025. «Ancora un incidente sul lavoro, un giovane operaio caduto da un viadotto mentre lavorava. Una storia che si ripete e continuerà a ripetersi fino a quando sicurezza, formazione e controlli non saranno messi al centro dell’azione imprenditoriale e pubblica».

Così la segretaria generale della Uil Sardegna, Fulvia Murru, commenta l’ennesimo incidente sul lavoro avvenuto oggi in un cantiere al km 51,560 della Statale 131 ‘Diramazione Centrale Nuorese’, in località Marreri, a Nuoro, dove un operaio di 25 anni, dipendente di una ditta in sub appalto, è caduto da un viadotto precipitando da un’altezza di circa dieci metri. Il giovane, che ha riportato diverse ferite, è stato accompagnato all’ospedale del capoluogo barbaricino.

«Siamo vicini all’operaio e alla sua famiglia – dice Murru – speriamo che si rimetta al più presto. Non possiamo però non denunciare il silenzio assoluto da parte della Regione sul tema della sicurezza e sugli impegni presi e ancora mai rispettati più di un anno fa con la firma del patto di Buggerru». Sono mesi infatti che la Uil Sardegna sottolinea come il protocollo sottoscritto il 4 settembre dello scorso anno sia rimasto solo sulla carta. Questo «doveva servire – continua Murru – per avviare un percorso che si traducesse in più sicurezza e dignità nel lavoro in Sardegna. L’articolo 5, in particolare, prevedeva il finanziamento di varie attività legate alla formazione. Ma le risorse per attuare il Patto di Buggerru sono scomparse», denuncia la Segretaria sottolineando che «la sicurezza sul lavoro deve essere l’obiettivo primario di tutti, istituzioni, imprenditori e politica» e che «bisogna investire su prevenzione, formazione e controlli. È inaccettabile rischiare la vita per lavorare».

Murru inoltre ribadisce la linea dura nei confronti di chi non rispetta le regole: «Occorrono più controlli e più sanzioni – conclude – bisogna istituire il reato di omicidio sul lavoro. Bisogna tagliare fuori dal mondo degli appalti e del lavoro le aziende che non rispettano le regole sulla sicurezza, non possiamo continuare a subire passivamente questa situazione».

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