La necropoli di Sos Furrighesos di Anela patrimonio dell’umanità Unesco

Risalente al III millennio a.C., comprende 18 Domus de Janas, scavate su un esteso costone trachitico che costeggia il fiume Butule e Su Pranu de Oschiri, ai confini del comune di Anela con quello di Nughedu San Nicolò.
ANELA | 30 ottobre 2025. Il 12 luglio 2025 verrà ricordato come la data storica di inserimento del sito seriale “La tradizione funeraria nella Sardegna preistorica. Le Domus de Janas” nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco con 17 componenti. 61° sito Italiano inserito in questo prezioso scrigno culturale. Il merito del risultato è da attribuire all’opera dell’archeologa Giuseppa Tanda, già prof.ssa ordinaria di Preistoria e Protostoria presso l’Università degli Studi di Cagliari e presidente del Centro Studi Identità e Memoria, vera anima del progetto, del Cesim, del comune di Alghero e dei comuni aderenti alla proposta progettuale.
L’iter burocratico dei progetti archeologici proposti è stato assai lungo per determinare l’elenco definitivo da parte di Icomos (International Council on Monuments and Sites) e delle numerose delegazioni Unesco delle nazioni che si sono espresse unanimemente in proposito. Si parte infatti dal primo progetto presentato dal Cesim, nel 2018, al convegno internazionale su “Le Domus de Janas decorate: patrimonio dell’Umanità?”, tenutosi a Nuoro, per passare alla trasmissione della richiesta del sito seriale “Arte e Architettura nella Preistoria della Sardegna. Le Domus de Janas decorate: Patrimonio dell’Umanità” nella “Tentative List” dell’Unesco, con 35 monumenti/complessi monumentali candidati, continuando il processo di “scremazione”, riducendoli a 26 ed infine a 17. Così il sito seriale “La tradizione funeraria nella Sardegna Preistorica. Le Domus de Janas”, viene finalmente, con voti unanimi, inserita nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco 2025 in quanto “soddisfa pienamente il criterio 3 relativo al patrimonio culturale, ossia, una testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà, vivente o scomparsa”.
La Necropoli di Sos Furrighesos di Anela, inserita dovutamente in tale lista, contiene “la più alta concentrazione di arte ipogeica in Sardegna”, come da nobile competente attestazione del prof. Giovanni Lilliu, docente ordinario di Antichità Sarde della facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Cagliari e accademico dei licei, avallata dal prof. Ercole Contu, docente ordinario di Antichità Sarde della facoltà di Magistero dell’Università di Sassari e dalla prof.ssa Giuseppa Tanda, docente associata di Antichità Sarde della stessa facoltà, durante un convegno regionale di studi su “Arte e Religione in Sardegna nella Necropoli di Sos Furrighesos”, tenutosi ad Anela nel 1987, organizzato dall’allora sindaco Antonio Dettori e dall’Amministrazione comunale del paese Goceanino.
La Necropoli comprende 18 Domus de Janas, scavate su un esteso costone trachitico, che costeggia il fiume Butule e Su Pranu de Oschiri, ai confini del comune di Anela con quello di Nughedu San Nicolo, in un’incantevole zona lussureggiante, oltremodo suggestiva dal punto di vista geomorfologico, naturalistico e paesaggistico, impreziosita da arte, storia e leggende. Fu Antonio Taramelli, nel 1931, a dare notizie sulla Necropoli, seguito dal prof. E. Contu, nel 1970 e dalla prof. G. Tanda con la sua pubblicazione in 2 volumi dell’opera “Arte e Religione della Sardegna preistorica nella Necropoli di Sos Furrighesos”, che riporta, nel 1984, “gli esiti degli scavi compiuti nel 1973-74, il catalogo degli ipogei, lo studio dei monumenti e dei suoi elementi funzionali, architettonici e decorativi”. Secondo la mitologia Sarda, le Domus de Janas rappresentano le dimore delle fate tessitrici che vi nascondevano i loro tesori.
“Le strutture architettoniche delle tombe rappresentano le case dei vivi con tanti dettagli sorprendenti. Caratteristiche che ci apparentano a tradizioni funerarie diffuse in molte parti del mondo”, come sostiene l’archeologa prof.ssa Giuseppina Marras del Cesim. La Necropoli di Sos Furrighesos, risalente al III millennio a.C., utilizzata anche per molti secoli successivi, comprende 17 Domus de Janas, disposte su tre livelli fino ad arrivare a 20 metri e la tomba XV, la 18esima, con i resti di un nuraghe e di un villaggio nuragico, sul pianoro”. L’accesso alle Domus, in ascesa ed in discesa al e dal pianoro è garantito da piccole tacche e pedarole, scavate sul costone trachitico. Le canalette, scavate ai lati delle Domus, le hanno protette efficacemente dall’azione erosiva delle acque meteoriche”. “Le planimetrie prevalenti sono di tipo semplice, monocellulari, bicellulari, a T; assenti gli schemi complessi e disordinati”.
La Necropoli presenta “la più alta concentrazione di arte figurativa d’arte preistorica dell’Isola, siano essi a carattere funzionale, architettonico o cultuale scolpiti, incisi e dipinti, all’interno o all’esterno delle sepolture. All’interno degli ipogei si osservano pilastri, colonne, lesene, fasce in rilievo, rappresentazione del tetto a doppio o unico spiovente, zoccoli, setti divisori, banconi, lettucci funebri”. Nel 2011 la prof.ssa G. Marras completò lo scavo stratigrafico della tomba XV, al quale seguì il restauro. “Tra le incisioni si riconoscono anche antropomorfi, tra i quali si sottolineano quelli incisi a martellina nella parete dell’anticella d’ingresso della tomba XV, uno dei quali definiti come ‘orante’”.
Tra le figurazioni magico-religiose hanno particolare interesse i motivi che compaiono nelle tombe II, VI, VIII, IX, XI, XII, XV. Frequente il motivo corniforme, rappresentato in diversi stili, singolo o multiplo, più o meno stilizzato. Nella tomba VI è presente l’unica protome taurina, scolpita in stile naturalistico. Forse a causa di vari atti vandalici distruttivi, fra i quali è da citare quello che ha interessato irreparabilmente la protome taurina della tomba IX “Sa tumba de su Re”, una delle più importanti della Necropoli.
Nella cella maggiore della tomba Il, una complessa decorazione interessa tutta la parete, messa in risalto dalla pittura rossa; è costituita da una falsa porta e fasce piatte in leggero rilievo ai lati dell’architrave, sovrastata da un’altra fascia continua. La stessa decorazione si ripete nella parete opposta di ingresso, ma in essa la falsa porta è sostituita dal portello vero e proprio. Più stilizzati i motivi cultuali incisi nelle tombe VIII, IX e XI in cui il corniforme è rappresentato da un rettangolo non concluso in alto. La falsa porta è presente scolpita nelle tombe II, VI e VIII, dipinta nella tomba XII. In quest’ultima tomba è presente un focolare realizzato nel pavimento con quattro cerchi concentrici incisi. Altri motivi: armi, motivi stellari, motivi geometrici.
“Nelle raffigurazioni sono state individuate diverse fasi cronologiche. Mentre i motivi scolpiti sono più recenti, i motivi incisi a martellina si dividono in quattro fasi d’ambito preistorico e protostorico”. Per quanto riguarda l’utilizzo ed il riadattamento delle Domus in periodi successivi, la prof.ssa Marras rileva che nella facciata della tomba IX è stata abbattuta, in età nuragica, l’anticella, sostituita dall’ingresso monumentale della stele centinata scolpita nella roccia che ancora oggi possiamo vedere. Da ricordare che, nel 2021, la prof.ssa Tanda fece un’attenta e dettagliata analisi dei motivi figurativi dell’arte preistorica sarda in cui la Necropoli di Sos Furrighesos ha una parte rilevante. Pertanto, occorre sempre vigilare, salvaguardare nel tempo questo prezioso monumento.
E bene ha fatto l’Amministrazione comunale di Anela a seguire con attenzione i lavori progettuali, che negli anni ’80 del secolo scorso, dovevano portare all’imbrigliamento delle acque del Butule e del Calambru attraverso la realizzazione di due invasi collegati da una galleria lunga circa 5 Km con la capacità complessiva di 80 milioni di mc. Fu di grande apporto l’intervento immediato della dott.ssa Fulvia Lo Schiavo, Sovrintendente ai Beni Archeologici delle Province di Sassari e Nuoro, che chiese di conoscere ed avere gli elaborati tecnico-scientifici alle competenti autorità ed al Consorzio di Bonifica di Santa Lucia (comune di Bonorva), con sede a Sassari, informando nel contempo i Comuni di Anela e di Nughedu S. Nicolò sull’eventuale sommersione di alcuni ipogei, ricadenti nei rispettivi Comuni. È opportuno evidenziare la nota del 1985 della stessa Sovrintendenza, in cui si legge testualmente che “quattro ipogei di Sos Furrighesos verrebbero sommersi ed altri cinque parzialmente interessati dalle acque”. Nella stessa nota, si sottolineava che “Le Domus de Janas di Sos Furrighesos (Anela) e la Fonte Sacra di Cuccuru Mudeju (Nughedu S. Nicolò), ambedue notificate rispettivamente con D.M. 24 novembre 1971 e con D.M. 10/10/1984, sono non solo i monumenti archeologici più rilevanti interessati dall’area di invaso, ma altresì di altissima rilevanza scientifica per l’archeologia della Sardegna in quanto unici nel loro genere”.
Da parte sua, il Consiglio comunale di Anela delibero urgentemente ed unanimemente le sue strategie ed azioni di protesta più efficaci, a cui seguirono le rassicurazioni in merito dalle autorità in indirizzo. Si continuarono le richieste finanziarie per valorizzare la necropoli agli Assessorati regionali competenti, corredate da relazioni tecnico scientifiche di rilievo, che rimasero purtroppo “sordamente” inevase. Unica nota di merito: l‘intervento progettuale della VII Comunità Montana del Goceano, negli anni ’80-’90 del secolo scorso, con fondi della Cassa DD.PP, su proposta dei due assessori di Anela (A. Dettori e A.L. Sanna) per la realizzazione della strada “Base eliportuale di Anela – Sos Furrighesos”, unica arteria tuttora fruibile dalla Montagna dello stesso comune. Ancora da evidenziare la recente acquisizione dell’area archeologica della Necropoli ai beni del comune di Anela da parte dell’attuale Amministrazione comunale, ponendo fine a una più che trentennale trattativa con i proprietari nughedesi.
Come valorizzare ulteriormente questa Necropoli, considerata ormai come una significativa “pietra miliare” del turismo archeo-culturale della Sardegna? È d’obbligo suggerire la creazione di una caratteristica “location” onde garantire e soddisfare le varie esigenze turistiche, migliorare la viabilità per raggiungerla, favorire ed incoraggiare la nascita di cooperative o società giovanili, interessate alla gestione, seguire ed utilizzare al meglio i fondi regionali promessi e, pare già inseriti in appositi capitoli di bilancio della RAS, a seguito dell’inserimento della Necropoli di Sos Furrighesos e degli altri 16 monumenti archeologici nel Patrimonio Unesco dell’Umanità.
Tonino Dettori
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