• 27 Luglio 2024
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L’ollolaese Efisio Arbau nominato Responsabile nazionale Aree Rurali e Montane

efisio arbau
Burocrazia zero, servizi minimi garantiti e contadino custode per favorire la transizione energetica. Le proposte del neo responsabile.

Efisio Arbau, 47 anni, avvocato ollolaese, Presidente del Distretto Rurale della Barbagia e fondatore dell’Associazione Professioni in campo, è stato nominato “Responsabile nazionale Aree Rurali e Montane” della Confederazione Aepi, Associazione Europee di Professionisti ed imprese. Notizia che arriva nella giornata internazionale della Montagna, istituita dall’Onu nel 2003 con l’obiettivo di far crescere una maggiore consapevolezza sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane.

La confederazione è un organismo operativo in tutto il territorio nazionale, riconosciuto nei tavoli nazionali e governativi e con propri rappresentanti nella cabina di regia sul Piano nazionale ripresa resilienza. Sul punto, il neo responsabile aree rurali e montane Arbau ha avanzato una serie di proposte al vaglio dei competenti organi.

Caposaldo della proposta è la programmazione territoriale pluriennale che definisca i livelli essenziali dei servizi principali quali i trasporti, l’istruzione e la sanità. Si parte, in tutti i casi, da una sburocratizzazione quasi totale. Lo strumento è dato dall’istituto giuridico-fìscale delle cosiddette “zone a burocrazia zero” disciplinate dall’articolo 37 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.

La modalità attuativa è quella di individuare in tutti i comuni rurali le “zone a burocrazia zero” e con apposite convenzioni attivare percorsi sperimentali di semplificazione amministrativa per gli impianti produttivi, per l’avvio e l’esercizio dell’attività delle imprese sul territorio. Strumento utile previsto nella proposta è pure la gestione del patrimonio ambientale pubblico e privato attraverso l’incentivazione dell’attività del cosiddetto agricoltore custode.

L’idea di fondo è quella di attivare l’industria del bosco, ma di farlo con il coinvolgimento di tutta la comunità. I fondi e le risorse sono quelli della programmazione comunitaria, troppe volte dispersi in mille microinterventi senza una programmazione alle spalle.

Infine, come strumento-rete di sostegno dell’attuale e drammatica condizione delle comunità rurali, una serie di incentivi e premialità a finanza statale che rafforzino l’intendimento di voler vivere, lavorare e fare impresa nei comuni rurali. Proposte conseguenti al lavoro già attuato in materia di Distretti, la cui strategia avviata in Barbagia e che si è propagata in tutta l’isola è la principale azione nazionale per affrontare sistematicamente e concretamente la transizione energetica e la valorizzazione delle comunità rurali e montane.

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