• 10 Ottobre 2024
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Ozieri. Con l’Inizio dei lavori in piazza Garibaldi arrivano i primi disagi e le prime proteste

Lavori piazza Garibaldi
L’intervento di riqualificazione, della durata di 4 mesi, comporterà la chiusura completa della piazza.

OZIERI. Sono partiti come previsto all’inizio della settimana, dopo una festa del Rimedio che ha più che piacevolmente occupato i punti principali della città (e proprio per permetterne il consueto svolgimento), i lavori di rifacimento della piazza Garibaldi di Ozieri, la cui totale chiusura avrà per circa quattro mesi conseguenze sulla piena fruibilità del centro cittadino. In primo luogo sui parcheggi, perché mancheranno tutti quelli della piazza e, nelle giornate del martedì e venerdì, quelli dove saranno installate le postazioni del mercato rionale. Mercato che lascia la piazza e si “spalma” nelle vie limitrofe: piazza Carlo Alberto, piazza Cardinale Pompedda – via Cirenaica, piazza San Francesco, il retro della chiesa e il piazzale sovrastante il parcheggio di fronte all’ex Burrificio (entrambi in via Trento). E in questi primi giorni la concomitanza con l’avvio dei lavori di realizzazione di un marciapiede che costeggia la chiesa parrocchiale (sempre in via Trento, fronte sede Cia e nei pressi dell’ambulatorio dei medici di base associati), sta provocando inevitabili disagi e conseguenti proteste. A cominciare da quelle dei commercianti ambulanti, soprattutto di quelli che si sentono “relegati” nelle zone meno vicine al centro. Se è pur vero che la costruzione del marciapiede sarà senza dubbio molto più veloce dei lavori della piazza, i quattro mesi di chiusura dell’Orto del Conte – così gli Ozieresi chiamano piazza Garibaldi – saranno duri da sopportare per i cittadini e per i titolari e clienti dei numerosi esercizi commerciali del quartiere.

Maria Foddai

Molte sono già le proteste, come detto, e ci si chiede come mai non sia stato possibile prevedere i lavori in due tranche, per tenere solo una metà alla volta della piazza chiusa. Cosa tecnicamente non fattibile, fanno sapere dal Comune, che comunque sta già prevedendo almeno degli stalli di sosta per il carico/scarico delle merci e dei parcheggi riservati ai disabili. Anche perché nella parte superiore della piazza, quella non chiusa, sono presenti l’ufficio postale centrale e un centro di fisioterapia. Insomma, saranno quattro mesi (solo quattro, meteo permettendo) di disagi, ma è pur vero che questo genere di interventi, così radicali, non possono non portarne. Disagi che, quando i lavori termineranno (la previsione è per metà gennaio), saranno solo un ricordo.

Alla fine dei lavori, che sono in mano all’impresa Lisai di Nughedu San Nicolò (realizzati con un finanziamento di 330mila euro a valere sul Pnnr), la piazza Garibaldi avrà un nuovo aspetto, ma anche su quello che sarà il risultato finale non tutti esprimono parere positivo. In particolare perché il progetto prevede la posa di un manto di asfalto e, salvo ripensamenti, il ritorno in piazza dei pullman almeno per la sosta. Una soluzione pensata per ripopolare il centro di pendolari, studenti in particolare, ma non a tutti gradita – nemmeno da alcuni baristi che pure dovrebbero essere i principali destinatari del “beneficio”. Anche tra gli esercenti dei locali pubblici ci sono contrari e scettici, e tra questi ci sono anche coloro che anni fa firmarono – con vari residenti – una petizione per allontanare i pullman dalla piazza. E infatti il terminal in via De Gasperi fu realizzato anche ascoltando quelle richieste.

Oggi il via vai di studenti non è lo stesso di venti anni fa, e i pullman in sosta sono per alcuni solo fonte di caos, chiasso e inquinamento (i mezzi in sosta tengono i motori accesi). Una soluzione non utile e molto poco ecosostenibile, insomma. E, per i puristi della Storia, non in linea con le politiche di altri Comuni che invece stanno eliminando l’asfalto per tornare all’antico acciottolato. E non cara soprattutto agli Ozieresi che difendono il loro famoso “impedradu” che nei secoli ha caratterizzato la città e che è stato esportato in mezza Sardegna tramite l’opera dei suoi eccellenti e rinomati “mastri impedradores”. È vero che non si può accontentare tutti – si pensi solo che una ventina di anni fa ci fu persino una proposta di rendere piazza Garibaldi un’isola pedonale – ma quel che è certo è che essa aveva urgente necessità di un rifacimento integrale.

Negli anni sono state tante le lamentele per i lastroni di pavimento e i muretti perimetrali delle aiuole che saltavano via (facendo strage di pneumatici), le panchine fatiscenti, la mancanza di cestini per la spazzatura e tanto altro. Difatti il progetto preliminare risale ad alcuni anni fa, ma era diverso da quello attualmente in esecuzione. Lo dimostrano le lamentele dell’attuale opposizione, per tre legislature in maggioranza, che da mesi chiede un ripensamento in modo particolare sulla questione manto di asfalto e sul ritorno dei pullman, soprattutto perché il terminal bus dista meno di cinquanta metri dalla piazza – oltre che essere più vicino alle scuole superiori, tutte in zona San Gavino – e perché per esso è già pronto da tempo, e finanziato, un progetto di restyling per risolvere le numerose criticità presenti. Insomma, come sempre capita in questi casi, e come è stato già detto, non si può riuscire ad accontentare tutti, ma sicuramente la nuova piazza Garibaldi sarà più bella di quella attuale, anche perché ci vuol poco.

A.C.

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