• 23 Giugno 2025
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Ozieri, Enel non aumenta i kw e il Caffè Cardinale costretto a chiudere la cucina

Caffe Cardinale Ozieri
Dopo mesi di attesa, il titolare alza bandiera bianca: «Non posso lavorare in queste condizioni».

Luigi Farina gif ezgif.com optimize

OZIERI | 23 giugno 2025. Ultima settimana di lavoro per la cucina del Caffè Cardinale, che domenica chiuderà i battenti perché impossibilitata a funzionare a causa della insufficiente potenza della fornitura di energia elettrica. Due se non tre dei cinque dipendenti resteranno a casa e il fatturato calerà vistosamente. A sei mesi dall’apertura il titolare Salvatore Polo si arrende: dallo scorso agosto ha richiesto a Enel una fornitura adeguata ma, dopo tante rassicurazioni, a oggi nulla è stato fatto.

Il proprietario del Caffè Cardinale è uno dei tanti utenti che a Ozieri lamentano da mesi disagi causati da Enel: soprattutto forniture non adeguate alle esigenze, che ostacolano il lavoro delle aziende e impediscono ai proprietari e affittuari di appartamenti di utilizzare elettrodomestici e quant’altro. E il bar di piazza Garibaldi, che offre anche ristorazione, negli ultimi mesi ha lavorato in mezzo a tante difficoltà, e ora che è scoppiata l’estate non può accendere i condizionatori d’aria senza dover interrompere il servizio della cucina. Ed è quello che farà da domenica prossima.

La vicenda inizia lo scorso agosto, quando il titolare inizia gli ultimi preparativi prima dell’inaugurazione. Tra questi, la richiesta di un aumento di potenza della fornitura di energia elettrica, che però non arriva. È al momento impossibile attivarla in piazza Garibaldi, dice Enel, per cui – dopo aver incassato i 3.185 euro della richiesta di aumento – invita il titolare ad attivare una seconda utenza da non più di 10 chilowatt. Salvatore Polo decide allora di convertire quello che sarebbe dovuto essere un bar-pasticceria in locale di ristorazione, e finalmente a dicembre lo inaugura in attesa di future buone notizie.

«È una situazione insostenibile – dice Salvatore Polo – che mi ha costretto prima a cambiare la tipologia dell’offerta da pasticceria a ristorazione, poiché non posso utilizzare alcune apparecchiature, come certi forni, sfogliatici, impastatrici e altro, che ho pagato profumatamente, e quindi di conseguenza ne ho dovuto acquistare degli altri; e che ora mi crea comunque dei problemi visto che non si sa quando la fornitura di piazza Garibaldi sarà accresciuta per servire il mio locale e altre utenze della zona».

«Enel mi ha informato solo lo scorso settembre, dopo la mia domanda, che sarebbe stato impossibile un aumento di potenza, e da mesi mi “rassicura”, a suo modo, dicendomi che a breve sarà portata una ulteriore linea in una nuova cabina in via Cirenaica, spiegandomi che l’attesa è stata provocata dal fatto che non esiste in Sardegna una ditta in grado di svolgere lavori del genere e che quindi occorreva appaltare a un’impresa della Penisola. Nel frattempo mi ha fatto attivare l’altro contatore, ma solo per un massimo di 10 kilowatt. Ora che a quanto pare l’appalto è stato affidato, mi è stato detto in un primo momento che l’attivazione della nuova cabina sarebbe stata fatta entro il 13 marzo, termine che poi è slittato al 25 maggio e che adesso è rinviato a data da destinarsi».

Nell’arco di tutto questo tempo «ho subito disagi di ogni genere: ho dovuto ritardare l’inaugurazione sino al mese di dicembre, sebbene abbia richiesto l’aumento di potenza il primo agosto con conseguenti rassicurazioni dell’Enel sul fatto che sarebbero passati pochi giorni; ho quindi praticamente perso quei 3.185 euro spesi per l’aumento di potenza del primo contatore, mai avuto; ho più che raddoppiato le spese di gestione previste, dovendo oltretutto attivare anche una fornitura di gas per la cucina, dove dieci kilowatt non bastano certo per far funzionare contemporaneamente forni, celle, friggitrici, aerazione, lavastoviglie, macchinari vari e quant’altro, tantomeno per le impastatrici e le sfogliatrici che inizialmente avrei dovuto utilizzare. Adesso che è iniziata l’estate mi è impossibile azionare i condizionatori, per cui mi vedo costretto a sospendere il servizio cucina; deciderò in seguito se varrà la pena tenere aperto anche il bar».

 A.C.

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