• 30 Aprile 2025
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Ozieri, in carcere l’uomo che ieri avrebbe tentato di far esplodere una palazzina con il gas

Arresto ozieri 64enne
Il 64enne dovrà rispondere rispondere di strage, minaccia a pubblico ufficiale e simulazione di reato.

Maria Foddai 2024

OZIERI | 30 aprile 2025. È stato portato in carcere l’uomo di 64 anni, arrestato in flagranza di reato mentre stava per provocare un’esplosione in un edificio residenziale alla periferia di Ozieri. L’allarme è scattato ieri sera, martedì 29 aprile, quando una telefonata al 112 segnalava alla centrale della locale Compagnia dei Carabinieri un possibile omicidio e un imminente suicidio in una casa nella località “Tramentu”. L’uomo aveva dichiarato di aver ucciso la propria moglie e annunciato l’intenzione di togliersi la vita. La telefonata, priva di ulteriori dettagli, ha fatto scattare l’intervento immediato di Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e operatori del 118.

Giunti sul posto, Forze dell’ordine e Pompieri hanno forzato l’ingresso della palazzina, allarmati anche dal forte odore di gas che si avvertiva nell’area. L’edificio, composto da quattro livelli, è stato così interamente ispezionato. Nell’ultimo appartamento, gli operatori hanno constatato che l’ambiente era saturo di gas propano e porte e finestre sigillate con nastro adesivo da carrozziere, mentre due bombole erano state collegate al sistema di aerazione interna per diffondere il gas in ogni stanza.

Avviate le ricerche, l’uomo è stato trovato poco dopo nel cortile interno dello stabile, nascosto nella legnaia e in atteggiamento ostile. Subito perquisito, è stato trovato in possesso di un telecomando con tecnologia wireless: secondo gli accertamenti, il dispositivo era collegato a una mola a disco e a un piano cottura. L’attivazione avrebbe generato scintille in grado di innescare l’esplosione del gas, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’intera palazzina e le persone presenti nei dintorni.

Nel corso delle ulteriori perquisizioni sono stati rinvenuti anche scritti deliranti contro Forze dell’ordine e magistratura, insieme a libri e materiale di propaganda fascista. Il tutto è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Sassari, che coordina le indagini.

Tenuto conto della gravissima condotta che avrebbe potuto causare numerose vittime, anche in considerazione delle complesse modalità di realizzazione, l’uomo è stato condotto in caserma e su disposizione della Procura è stato rinchiuso nel carcere di Sassari-Bancali. Dovrà rispondere di strage, minaccia a pubblico ufficiale e simulazione di reato.

Già noto alle forze dell’ordine, il 64enne nei giorni scorsi era stato tra l’altro condannato a nove mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 3500 euro per aver sfregiato, tre anni fa a Perde Sèmene (Chilivani), la targa commemorativa dedicata a Walter Frau, il carabiniere ucciso insieme al collega Ciriaco Carru nel 1995 da un commando di rapinatori.

Per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta alle indagini sarà definitivamente accertata solo se interverrà sentenza irrevocabile di condanna.

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