Rinnovabili in Sardegna, approvata dal Consiglio regionale la legge sulle “aree idonee”
La presidente Todde: «Oggi la Sardegna è diventa un modello di tutela e pianificazione del territorio per le altre Regioni italiane».
CAGLIARI | 4 dicembre 2024. Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato, con 35 voti favorevoli e 14 contrari, il disegno di legge 45 sulle aree e superfici idonee per le rinnovabili. «Dopo tre settimane di confronto e di grande dibattito l’approvazione è la dimostrazione che in ogni caso in una società civile deve vincere la democrazia. Perché le regole vanno sempre rispettate». Questo il commento del presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, che ha espresso soddisfazione per il via libera dell’Assemblea al provvedimento della Giunta. «Si tratta solo di un primo passo di un lungo percorso. L’Assemblea lavorerà nei prossimi mesi per dare alla Sardegna dei provvedimenti in materia di energia per il bene del nostro territorio e per essere pronti per la transizione energetica».
Pienamente soddisfatta anche la presidente della Regione Alessandra Todde. «Siamo la prima Regione d’Italia ad approvare una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla nuova scadenza prevista dal Governo. La Sardegna, da tempo considerata un fanalino di coda, oggi diventa un modello di tutela e pianificazione del territorio per le altre Regioni italiane».
«Siamo orgogliosi – ha proseguito Todde – di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica ed energetica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi. Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo, da qui al 2030, circa 700 milioni di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali e comunità energetiche. Tutti gli impianti, sia quelli nuovi che quelli in corso di autorizzazione, potranno essere realizzati solo se ricadenti nelle aree idonee. Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo. Abbiamo l’ulteriore obiettivo di tagliare i costi delle bollette per i sardi», ha concluso la Presidente.
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