Sciopero generale, anche a Ozieri un presidio e corteo a sostegno del popolo palestinese

L’appuntamento è per lunedì alle 9:30 in piazza Garibaldi.
OZIERI | 21 settembre 2025. Per domani, lunedì 22 settembre, è stato proclamato uno sciopero generale nazionale di 24 ore che coinvolgerà sia lavoratori del settore pubblico – trasporti pubblici, scuole, università e lavoratori portuali – sia quelli del privato. A indire la mobilitazione sono diverse organizzazioni sindacali: UB, SGB, ADL Varese, con l’adesione di CUB SUR e USB. Motivo principale dell’iniziativa è quello di manifestare contro il genocidio in Palestina, la fornitura di armi ad Israele e l’assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo israeliano; per il sostegno incondizionato alla missione della Global Sumud Flotilla e la tutela dei volontari impegnati a portare aiuti al popolo palestinese, le sanzioni e la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele.
Anche ad Ozieri si scenderà in piazza lunedì con un presidio e un corteo a sostegno del popolo palestinese. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare e a unirsi per far sentire alta la voce del dissenso. L’appuntamento è alle 9:30 in piazza Giuseppe Garibaldi.
Le altre motivazioni dello sciopero sono quelle di dire no alla guerra, all’economia di guerra e all’aumento delle spese militari, in aggiunta ai 40 miliardi di euro già previsti per il triennio in corso; per la Pace anche nel conflitto Russia-Ucraina; gli investimenti su sanità, scuola, trasporti, welfare il cui peggioramento approfondisce le disuguaglianze e la povertà esistente. Contro lo sfruttamento sul lavoro, la precarietà ed il mancato adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori del settore pubblico e del settore privato; per l’aumento dei salari e delle pensioni; per l’approvazione di una misura di salario minimo non inferiore a 12 Euro l’ora; per la reintroduzione di un meccanismo automatico di adeguamento delle retribuzioni all’andamento del costo della vita. Contro l’assenza di politiche sociali a cominciare dall’emergenza abitativa e la mancanza di piani di sviluppo dell’edilizia popolare; per una seria riforma degli ammortizzatori sociali. Contro l’assenza di politiche industriali capaci di affrontare le transizioni in corso e di superare la fase di forte conflittualità, innescando un processo di ulteriore deindustrializzazione e sfruttamento delle classi popolari e dei lavoratori. Contro le morti sul lavoro; per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
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