Silanus, dalla Regione 80mila euro per aggiornare il PUC

Il Piano Urbanistico Comunale, fermo da oltre 25 anni, sarà adeguato per rispondere ai bisogni del territorio e dei cittadini. Soddisfatta la consigliera Francesca Madeddu, che si è attivata per il reperimento del finanziamento.
SILANUS | 5 giugno 2025. Dopo oltre un quarto di secolo, il Comune di Silanus potrà finalmente aggiornare il Piano Urbanistico Comunale (PUC). La Regione Sardegna ha infatti stanziato 80mila euro, tramite la legge finanziaria, per l’adeguamento dell’importante strumento di pianificazione territoriale, fermo da più di 25 anni, che contribuirà a risolvere diverse criticità.
«La spasmodica attesa dei tanti silanesi, che hanno aspettato invano risoluzioni in questo senso dalle amministrazioni che si sono avvicendate alla guida del Comune negli ultimi venti anni, oggi possiamo dire che sarà presto soddisfatta». Così la consigliera comunale di Silanus Francesca Madeddu, che ha seguito in prima persona l’iter per ottenere i fondi e raccolto le numerose istanze dei cittadini che lamentano situazioni ormai insostenibili.
«Concretamente – spiega – ho agito prendendo l’iniziativa, e ho chiesto al Consiglio Regionale un eventuale contributo economico da destinare all’adeguamento del PUC, che in un primo momento mi è stato negato con l’invito di attendere il varo della legge di stabilità finanziaria. Solo in quella occasione, quando si è profilata la possibilità concreta di un positivo riscontro, ho coinvolto l’Amministrazione comunale nella persona del Sindaco, con il quale abbiamo stilato la lettera di richiesta indirizzata al Consiglio regionale e alla presidente Todde nell’aprile di quest’anno. Finalmente in questi giorni è arrivata la buona notizia dello stanziamento di 80 mila euro a favore del nostro Comune, che ci consentirà di adeguare dopo tanti anni il Piano, strumento necessario per risolvere tante problematiche del territorio e del cittadino comune, il quale chiede solo concretezza e competenza».
Il finanziamento servirà ad aggiornare lo strumento urbanistico, intervenendo su diversi aspetti critici e su alcune limitazioni che non hanno più motivo di esistere. «Tra queste – spiega Madeddu –, il vincolo ferroviario che era stato imposto dal PUC oltre 25 anni fa per consentire una ipotetica rettifica della linea ferroviaria, mai realizzata e finita nel dimenticatoio, e che allo stato attuale va a precludere lo sviluppo di numerose attività agricole, impedendo loro l’edificazione necessaria per l’ampliamento delle infrastrutture».
«Si prevede inoltre – prosegue la Consigliera – la riperimetrazione delle attuali aree destinate a zona artigianale e industriale in conformità alle reali esigenze delle attività in essere ed a quelle che andranno ad insediarsi. Un’altra esigenza, così come concordato con i funzionari della Regione, è quella di rimodulare alcune vincolistiche di natura ambientale gravanti sul perimetro urbano. La georeferenziazione è volta a rideterminare in modo puntuale il rispetto delle aree da alcuni siti archeologici».
«Ringrazio sentitamente la presidente Todde e tutto il Consiglio regionale – conclude Madeddu – per la sensibilità dimostrata, considerando anche che da qui si parte per riqualificare i centri più piccoli della nostra Regione, quelli a più alta qualità della vita ma che, per conservare questo status, necessitano di attenzioni concrete e frequenti come fossero delle piante bonsai».
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