La tradizione dei “Morti Morti” in Sardegna

Cambia il nome ma nella sua essenza la tradizione dei Morti Morti rimane la stessa nelle varie parti della Sardegna, magari solo con piccole sfumature. La procedura ĆØ sempre la stessa: i bambini si organizzano tra amichetti/e, cugini/e o compagni di classe e si recano nelle case di parenti, amici di famiglia ma anche di sconosciuti per riprodurre da generazioni lo stesso rito
⦠suono del campanello eā¦
– Chi ĆØ?
– Morti Morti
I bambini fremono, aprono le buste che ormai diventano sempre più capienti fino ad essere sostituite dagli zaini che come si sa, sono capaci di sostenere pesi ben più importanti. Con lo sguardo seguono le leccornie che scivolano velocemente tra le loro mani e felici attendono che tutto il gruppo ottenga quanto desiderato. Il vociare dei bimbi attraversa le vie del paese anticipando il suono del campanello. Si spostano allegramente e le famiglie si preparano ad accoglierli acquistando nei giorni precedenti noccioline, noci, caramelle e cioccolatini di vario genere.
Ć questa unāusanza che piace, non solo ai più piccoli. Questi ultimi attendono con ansia il giorno del 2 novembre perchĆ© magari collaudano per la prima volta la fiducia dei genitori e girano in autonomia per le vie del paese o ancora perchĆ© vivono la gioia per le cose semplici a cui sempre meno sono abituati. I grandi invece gioiscono perchĆ© vedono la tradizione che si consegna alle generazioni che verranno con quellāentusiasmo che solo i bambini sanno attribuire. Ć un divertimento senza etĆ e senza tempo.
Piccoli paesi e quartieri di grandi cittĆ pullulano di bambini felici che sperimentano il dono dellāattesa e il desiderio della sorpresa. Non cāĆØ emozione più bella che vedere il loro sguardo mentre sorridono felici per aver ricevuto una caramella. PerchĆ© ancora una volta noi sappiamo che quel piccolo scrigno di dolcezza non ĆØ e non sarĆ mai come tutti gli altri.
Piera Anna Mutzu
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