Ute di Ozieri, 30 anni di attività al servizio della città e del territorio

L’importante traguardo è stato celebrato il 5 novembre nell’aula magna San Bonaventura del Centro culturale San Francesco.
OZIERI | 8 novembre 2025. Trent’anni dedicati al sapere, alla socialità e alla crescita della comunità. L’Università delle Tre Età “Francesco Ignazio Mannu” di Ozieri ha inaugurato il suo 30° anno accademico con una cerimonia sentita e partecipata, tenutasi il 5 novembre nella suggestiva nell’aula magna San Bonaventura del Centro culturale San Francesco. Una ricorrenza che non celebra solo un traguardo temporale, ma anche il prezioso lavoro, la passione e l’impegno di chi, in questi tre decenni, ha contribuito a rendere l’Ute un punto di riferimento insostituibile per la città e il territorio.
Nata con l’obiettivo di favorire la partecipazione sociale e culturale, l’istituzione si è rivelata un potente antidoto contro la solitudine e l’isolamento, creando nuovi legami e recuperando “il gusto per il sapere e la stimolante curiosità di imparare cose nuove”. Come sottolineato durante la serata, l’Ute non è una realtà statica, ma un organismo in continuo mutamento, un “valore aggiunto” che arricchisce il tessuto cittadino attraverso incontri formativi aperti a giovani, adulti e anziani, stimolando una partecipazione dinamica alla vita comunitaria. Un vero e proprio collante per la “contaminazione generazionale e culturale”, che unisce le persone e restituisce valore ai luoghi.
La serata, oltremodo affollata, ha visto la partecipazione tra gli altri del vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis e dei soci fondatori Michela Nieddu, Caterina Pala, Gabriella Pierri, che ha voluto dedicare un commosso ricordo ai soci fondatori scomparsi, e Angelo Pala che ha augurato un buon lavoro a tutti per il nuovo anno accademico.
Un intervento significativo è stato quello di Gianfranco Dongu, presidente del CRUTES (Coordinamento Regionale delle Università della Terza Età della Sardegna), che ha riaffermato la sua fiducia nel progetto. «Credo fermamente in questo progetto» – ha dichiarato –. L’interesse per questa associazione in questi anni è aumentata anche nelle fasce più giovani. Ma giovani e meno giovani insieme possono dare il proprio contributo, perché ognuno di noi ha la sua esperienza da mettere a disposizione e non mi riferisco ai titolati».
Lo sguardo si è poi allargato alla crescita della rete delle Ute in Sardegna, grazie alle parole di Paolo Sanna, segretario della neonata Ute di Arzachena e precedentemente brillante segretario-tuttofare dell’Ute
di Tempio Pausania. Sanna ha descritto con entusiasmo le nuove realtà di Porto Torres e Arzachena, lodando la disponibilità delle amministrazioni comunali che hanno compreso il valore di queste istituzioni. Ha concluso il suo intervento affermando che «l’Università della Terza Età allunga la vita».
Alla cerimonia presente anche la presidente dell’ultima nata, l’Ute di Buddusò, che ha espresso la speranza di una proficua collaborazione con l’Ute ozierese. Infine, mons. Corrado Melis ha ringraziato per l’invito e ha sottolineato l’importanza fondamentale di “fare cultura con tutti”, un messaggio di inclusività che sposa perfettamente la missione dell’Università.
La celebrazione si è conclusa in un clima di festa nel chiostro seicentesco, dove un momento conviviale, accompagnato dalla musica, ha reso l’atmosfera perfetta per brindare a un passato ricco di successi e a un futuro ancora tutto da scrivere.
Maria Bonaria Mereu
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