Il Governo impugna la riforma sanitaria della Giunta Todde. Meloni (FdI): «Commissari azzoppati»

La legge andrà ora all’esame della Corte Costituzionale. Il nodo: la sostituzione dei direttori generali in carica.
CAGLIARI | 30 aprile 2025. «Siamo stati facili profeti, annunciando che la pseudo-riforma della sanità, voluta dalla presidente Todde a costo di ritardare la Finanziaria, sarebbe stata impugnata davanti alla Corte Costituzionale. Neanche la fretta dimostrata con la convocazione di una Giunta domenicale, nonostante l’assenza ‘politica’ degli assessori del Pd, per nominare i commissari ha dissolto la confusione che regna in sanità dall’avvento del duo Todde-Bartolazzi». Così Corrado Meloni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha commentato la notizia dell’impugnazione da parte del Governo nazionale della legge sarda sul riordino della sanità, approvata dal Consiglio regionale a marzo. Una decisione assunta, si legge nella motivazione del CdM, “in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di tutela della salute, violano gli articoli 3, 97, 98, primo comma, e 117, secondo comma, lettera l) e terzo comma, della Costituzione”.
«L’avventura semestrale dei nominati comincia nel peggiore dei modi – sottolinea Meloni –. Saranno commissari azzoppati di fatto e sui loro atti peseranno seri dubbi di legittimità, costringendoli ad una scarsa operatività nella risoluzione dei problemi del sistema sanitario. Oggetto dell’impugnazione – spiega il consigliere – è proprio la sostituzione dei direttori generali in carica, cioè l’unico vero motivo della frettolosa e lacunosa legge approvata dal centrosinistra, che ha causato, nonostante i sorrisi di facciata, anche una pesante frattura all’interno della coalizione. La firma dei contratti, stante l’impugnazione, potrebbe causare un danno erariale, non solo a carico di Presidente e Assessori presenti, ma anche dei vertici amministrativi di Regione e Assessorato. Intanto, pazienti e operatori del mondo sanitario, dopo un anno di legislatura, oltre i miracolosi proclami aspettano ancora i fatti», conclude l’esponente di FdI.
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