Siccità, a Mores i ristori alle aziende agricole ancora fermi al palo. La denuncia dell’opposizione

I consiglieri Stefania Sassu, Emanuele Calvia e Luigi Pinna hanno inviato un sollecito alla responsabile del procedimento per dare seguito ai pagamenti.
MORES | 19 settembre 2025. «”Non l’ho ancora guardata!”. Con questa frase, la responsabile degli affari generali del Comune di Mores avrebbe risposto a un imprenditore agricolo che chiedeva chiarimenti sullo stato della pratica per la liquidazione dei ristori destinati alle aziende colpite dalla siccità, messi a disposizione dalla Regione Sardegna. Un fondo da 106mila euro, ratificato in bilancio lo scorso 17 luglio dal Consiglio comunale».
La denuncia arriva dai consiglieri di opposizioni Stefania Sassu, Emanuele Calvia e Luigi Pinna, che sottolineano come, «nonostante gli uffici abbiano promesso rapidità nelle liquidazioni per sostenere gli imprenditori colpiti dalla grave crisi idrica che ha interessato i settori agricolo e zootecnico, a oggi nessun pagamento è stato effettuato, con buona pace delle disposizioni normative della legge 241/1990, che fissa il termine generale di conclusione del procedimento in 30 giorni».
Alla luce di ciò, i tre consiglieri ieri hanno inviato una nota alla responsabile del procedimento, con la quale la invitano «ad attenersi alle leggi in materia», sottolineano la disparità di trattamento rispetto ad altri procedimenti. In particolare, citano la determinazione n. 160 del 20 giugno scorso, con la quale la stessa dirigente «ha liquidato i compensi per lo straordinario del personale assegnato all’Ufficio elettorale – compresa sé stessa – appena 11 giorni dopo le consultazioni dell’8 e 9 giugno».
Acclarato che il ritardo ha vanificato la tempestività dell’azione della RAS, «ci auguriamo in futuro che la Regione non dia in mano al Comuni anche la liquidazione dei danni causati dalla Lingua blu. Intanto, dell’Amministrazione sappiamo ben poco, ma dato il clima caldo e visti i turisti nell’isola possiamo solo supporre che stiano vendendo gelati!», concludono ironicamente Sassu, Calvia e Pinna.
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