• 15 Novembre 2025
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Sassari, rischio vuoti negli organici dell’Aou: oltre 50 Oss verso la scadenza dei contratti

Ospedale Sassari SS Annunziata
Il consigliere regionale dei Riformatori Alldo Salaris chiede l’intervento della presidente Todde e dell’assessore Bartolazzi: «La Regione non può voltarsi dall’altra parte».

SASSARI | 15 novembre 2025. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari rischia di perdere oltre 50 Operatori socio-sanitari (Oss), con «conseguenze pesantissime sull’organizzazione dei reparti e sulla qualità dell’assistenza ai pazienti». A lanciare l’allarme è il consigliere regionale dei Riformatori Sardi, Aldo Salaris, che ha presentato un’interrogazione alla Presidente della Regione Alessandra Todde e all’Assessore della Sanità Armando Bartolazzi.

l problema nasce dalla scadenza dei contratti legati ai “cantieri occupazionali”, un’iniziativa creata per assumere a tempo determinato disoccupati qualificati come OSS nelle aziende del servizio sanitario regionale.

Aldo Salaris

«Questi cantieri occupazionali – spiega Salaris in una nota – erano stati annunciati come una misura temporanea e sperimentale, utile a tamponare le carenze di personale in attesa di nuove assunzioni. Oggi, invece, si rivelano l’ennesimo palliativo mal gestito, che lascia le strutture scoperte e i lavoratori nel limbo della precarietà».

La situazione è resa ancora più preoccupante da fatto che, a quanto pare, i contratti in essere non potranno essere prorogati a causa dell’esaurimento dei fondi per l’anno in corso. L’eventuale reclutamento di nuovi operatori slitterebbe così al 2026.

«È una prospettiva inaccettabile – prosegue il consigliere dei Riformatori – perché significa mettere a rischio l’erogazione dei servizi in interi reparti, dove gli Oss hanno garantito fino a oggi turni e coperture ben oltre l’orario ordinario. Senza di loro, i pazienti pagheranno il prezzo più alto».

Salaris chiede quindi alla Giunta regionale di assumersi le proprie responsabilità e intervenire immediatamente per chiarire quali misure intenda adottare per evitare che la sanità sassarese si trovi in piena emergenza nel giro di pochi giorni.

«Non si può continuare a governare il sistema sanitario con soluzioni tampone e promesse a breve termine. Servono programmazione, stabilizzazioni e rispetto per chi lavora ogni giorno negli ospedali. Le risposte non possono arrivare a gennaio: devono arrivare adesso. La Regione non può voltarsi dall’altra parte. La qualità dell’assistenza non si difende con gli slogan, ma garantendo la presenza del personale necessario a far funzionare i reparti», conclude Salaris.

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