Sanità. Forza Italia chiede «chiarezza sul caso che ha travolto il sistema delle liste d’attesa»

Presentata in Consiglio regionale un’interrogazione sulla vicenda che vede coinvolta l’assessora al Lavoro, accusata di aver aggirato le liste d’attesa per accorciare i tempi di un intervento odontoiatrico su una bambina.
CAGLIARI | 19 novembre 2025. «Un intervento “di cortesia istituzionale” per ottenere una prestazione odontoiatrica in tempi record, mentre migliaia di cittadini continuano a fare i conti con attese interminabili». Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale solleva un polverone etico e politico sul presunto caso di favoritismo che vede protagonista l’assessora al Lavoro Desirè Manca, accusata di aver aggirato le liste d’attesa per accorciare i tempi di un intervento odontoiatrico su una bambina. L’episodio è ora al centro di un’interrogazione presentata dai consiglieri forzisti alla presidente della Regione Alessandra Todde e all’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi. Nel documento, si stigmatizza non solo la condotta dell’Assessora, ma anche l’efficacia stessa del Piano regionale per l’abbattimento delle liste d’attesa 2025.
L’interrogazione dei consiglieri Maieli, Cocciu, Chessa, Marras e Piras, scaturisce da un post social, dove viene raccontato come l’assessora al Lavoro avrebbe contattato direttamente la direzione sanitaria dell’Aou per sollecitare una prestazione per una giovane paziente, in lista d’attesa da tre anni per un’operazione odontoiatrica. Questo intervento diretto avrebbe garantito una “corsia preferenziale”, un’azione che stride, secondo i firmatari, con le passate battaglie della stessa assessora Manca per la trasparenza e l’uguaglianza nell’accesso ai servizi pubblici.
Il caso, ribattezzato ironicamente “CUP-Manca” dal consigliere Maieli, è diventato la cartina di tornasole di un sistema malato. «Benissimo che questa bambina stia ottenendo ciò che merita – ha dichiarato l’esponete azzurro – meno bene, però, per le centinaia di persone che non dispongono di numeri diretti, conoscenze strategiche o interventi provvidenziali». E quindi, «mentre il Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa 2025 stanzia 5 milioni di euro e proclama trasparenza e imparzialità – proseguono i cinque consiglieri forzisti –, i fatti mostrano tutt’altra musica, con corsie privilegiate, percorsi accelerati e una gestione che rischia di trasformare un diritto universale in un servizio “a chiamata”. È difficile parlare di equità, quando basta una telefonata giusta per scavalcare mesi di attesa».
Detto questo, Maieli, Cocciu, Chessa, Marras e Piras concludono chiedendo all’Assessorato competente «come sia possibile conciliare questi comportamenti con i principi etici, normativi e istituzionali che dovrebbero guidare chi ricopre ruoli di governo. Un sistema sanitario credibile non vive di eccezioni, ma di regole e se le regole non valgono per tutti, allora sì, c’è un problema serio e va affrontato subito».
Gli otto punti dell’Interrogazione presentata dai consiglieri di Forza Italia alla Presidente Todde e all’Assessore Bartolazzi
Attraverso il documento, protocollato ieri in Consiglio regionale, Maieli, Cocciu, Chessa, Marras e Piras interrogano la Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Sanità per sapere:
1. se ritengano conforme al dovere etico che un assessore agisca con solleciti politici per casi individuali, in contraddizione con l’equità e la trasparenza;
2. quali dati aggiornati siano disponibili circa l’efficacia reale del programma da 5 milioni per l’abbattimento delle liste d’attesa ed in particolare quanti pazienti hanno ricevuto prestazioni grazie ai fondi, con quali tempi, e con quale distribuzione territoriale;
3. se vi siano verifiche, ossia audit interni o esterni, su come le risorse siano state effettivamente usate, ossia se l’acquisto da privati corrisponda a una reale riduzione dei tempi d’attesa strutturali e non solo a soluzioni “spot” per casi specifici;
4. se la Regione intenda rafforzare o modificare il meccanismo di controllo dell’Unità di progetto/lista d’attesa per garantire che siano esclusi favoritismi e che le risorse vengano gestite con piena trasparenza e responsabilità;
5. se la Giunta, alla luce di quanto emerso, ritenga opportuno promuovere un codice etico per i rappresentanti politici che intervengono su pratiche sanitarie, affinché il diritto alla salute non diventi privilegio di pochi. 6. Se il Commissario della AOU di Sassari ritenga conforme ai principi di equità e trasparenza che un intervento esterno, ancorché istituzionale, consenta ciò che il normale percorso CUP non assicura ai cittadini, e quali iniziative intenda adottare affinché simili discrepanze non si ripetano;
7. se ritengano che tale fattispecie non corra il rischio di essere configurata come pressione morale, consumata da pubblico ufficiale, con conseguente discredito per l’immagine e l’autorevolezza dell’intero governo regionale;
8. se tali utilità prodotte a beneficio dei cittadini richiedenti non si configurino scorretti ed alteranti il corretto rapporto che deve esistere tra politica ed i cittadini
Leggi le altre notizie su Logudorolive.it









