Rifiuti, Fit Cisl: «Nord Sardegna in emergenza e la Regione resta a guardare»

La discarica di Scala Erre è praticamente esaurita e il sindacato rilancia il progetto del termovalorizzatore di Truncu Reale.
SASSARI | 26 novembre 2025. È un allarme rosso quello lanciato dalla Fit Cisl sulla gestione del ciclo dei rifiuti nel Nord dell’Isola. Con la struttura di Scala Erre ormai giunta al punto di saturazione, il sindacato denuncia il rischio concreto di un collasso del sistema per Sassari e l’intera area metropolitana, puntando il dito contro l’amministrazione regionale, accusata di immobilismo riguardo al progetto del termovalorizzatore di Truncu Reale.
La preoccupazione è palpabile nelle parole di Claudia Camedda, segretaria generale della Fit Cisl, che fotografa una situazione al limite: «Nel Nord Sardegna siamo oltre il limite, la discarica di Scala Erre è praticamente esaurita e ogni giorno aumenta il rischio di una emergenza rifiuti per Sassari e per l’area metropolitana. Mentre i territori chiedono risposte, la Regione prende tempo sul progetto del termovalorizzatore di Truncu Reale, un atteggiamento attendista che non affronta il problema e che rivela una grave mancanza di visione».
«La legge italiana stabilisce una gerarchia precisa nella gestione dei rifiuti, prevenzione, riuso, riciclo, recupero energetico, smaltimento – ricorda Gianluca Langiu, segretario regionale –, riconoscendo il recupero energetico come opzione ambientale preferibile quando riciclo e riuso non sono sufficienti a chiudere il ciclo, il termovalorizzatore è quindi uno strumento necessario per rispettare gli obblighi normativi e garantire un sistema moderno, sostenibile e autosufficiente». Camedda precisa che «l’impianto previsto, pubblico e tecnologicamente avanzato, non contrasta con il riciclo ma ne è il completamento, perché esiste sempre una parte di rifiuti non riciclabili che deve essere trattata con sicurezza, in tutta Europa si punta su meno discariche, più innovazione e più tutela dell’ambiente, la Sardegna non può tornare indietro».
«Chi alimenta paure infondate sulla termovalorizzazione – aggiunge ancora Langiu – si assume la responsabilità di costi più alti, più trasporti fuori provincia, più inquinamento e rischi sanitari. Nel frattempo la Giunta regionale rimanda decisioni e il Nord Sardegna scivola verso una crisi annunciata, con i cittadini che pagano di tasca propria e i lavoratori che restano nell’incertezza».
Per la Fit «è il momento della politica che decide, che mette al centro l’interesse collettivo e non il calcolo del consenso: chiediamo un cambiamento immediato, la Regione apra il confronto con amministrazioni, sindacati e operatori del settore e sblocchi senza ulteriori indugi l’impianto di Truncu Reale, i termovalorizzatori non sono il problema, il problema è l’immobilismo, la Sardegna non può essere ostaggio dei no ideologici, servono scelte chiare, serve coraggio, serve farlo adesso».
In copertina: ingresso alla discarica di Scala Erre
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