• 29 Aprile 2024
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Bultei. Successo per il 1° concorso di poesia “Serafino Masala”: i premiati

Bultei premio poesia Serafino Masala
Il primo premio è andato a Salvatore Fancello di Dorgali con la poesia “Sa pipia migrante”. Secondo classificato Domenico Angelo Faedda di Thiesi, terza posizione invece per la poetessa di Macomer Pasqualina Nieddu. Assegnate dalla giuria anche diverse menzioni speciali.

BULTEI. Lo scorso 9 settembre, nei locali del centro culturale Aldo Moro di Bultei, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso di poesia in lingua logudorese e le sue varianti intitolato a “Serafino Masala”. Poeta bulteino di cui non si hanno notizie, ma che Grazia Deledda cita nel suo libro Canne al vento, pubblicato nel 1913, descrivendolo “con il profilo greco e vestito come un eroe di Omero” mentre duettava con Gregorio Giordano di Dualchi. L’evento, organizzato dalla dinamica Pro Loco di Bultei, ha rappresentato non solo un momento di celebrazione dell’arte poetica, ma anche un’occasione per valorizzare e diffondere la cultura sarda, patrimonio senza dubbio da custodire e tramandare alle future generazioni.

Al premio hanno partecipato ben 32 poesie, tutte valutate meritevoli di attenzione da parte dei giurati, incluse le due scritte in italiano e le tre che non hanno rispettato i criteri previsti dal bando. La giuria, presieduta da Francesco Mugoni (Bultei), era composta da Salvatore Ladu (Mamoiada), Giovanni Pira (Orgosolo), Maria Antonietta Mula (Orune), Andrea Fenu (Bultei), Mariuccia Sechi (Nughedu San Nicolò) e Paolo Mugoni (Bultei).

Premio Serafino Masala Bultei 1

Il primo premio è andato alla poesia di Salvatore Fancello di Dorgali “Sa pipia migrante” con questa motivazione: poesia ispirata da un fatto di cronaca che si riferisce a una bambina migrante deceduta in mare e che esprime con una ottima scrittura le tragedie che vedono coinvolti sempre di più minori. L’autore esprime i versi con una musicalità apprezzabile nonostante l’utilizzo dei versi sciolti e con un buon uso del sardo scritto La poesia, ispirata da un tragico fatto di cronaca, ha colpito per la sua profondità e musicalità.

Secondo classificato, con l’opera “Comente fozas”, Domenico Angelo Faedda di Thiesi (motivazione: una buona tecnica poetica ed un buon uso del sardo scritto. Un ottimo uso delle metafore ed una ottima coerenza tra titolo e contenuto).

Terza posizione invece per la poetessa di Macomer Pasqualina Nieddu con la poesia “Sa vida” (motivazione: un buon uso della tecnica poetica, una buona lingua sarda scritta e un buon parallelismo poetico ed un uso sapiente delle metafore, l’amore e la natura sembrerebbero procedere  nello stesso solco).

Le menzioni speciali sono state invece assegnate alle poesie: “Su nepodeddu” di Michele Podda di Ollolai (motivazione: poesia espressa in buon sardo scritto ed una buona tecnica poetica. Buona coerenza tra titolo e contenuto del componimento. Buono il parallelismo generazionale tra giovani e vecchi); “Lunghe ierriles” di Antonio Sanciu di Nuoro (motivazione: l’autore utilizza un bel sardo scritto. Nel componimento c’è un buon uso delle metafore ed un lirismo apprezzabile, ottima coerenza tra titolo e contenuto); “Cando?” di Angelo Maria Ardu di Flussio (motivazione: l’autore nella poesia esprime una amara considerazione e nello stesso tempo una speranza sul destino degli esseri umani e sulla possibilità di riscatto. Lo esprime con una ottima tecnica poetica ed un sardo scritto eccellente, in particolare dimostra una buona padronanza nell’uso dell’elisione); “Poesia mariposa” di Pietro Delogu di Nuoro (motivazione: poesia con il titolo coerente con il contenuto espresso in un buon sardo scritto. Buon uso della tecnica poetica che raggiunge una ottima musicalità nella lettura).

Conferite anche menzioni speciali ai componimenti presentati dai poeti locali: “Su massaju” di Gavino Arca (motivazione: bella la descrizione dell’antica arte del massaio con vocaboli antichi, oggi dimenticati, e con una buona tecnica poetica); “Tra gherra e peste” di Giovanni Usai (motivazione: l’autore affronta il tema della guerra e lo fa in modo diretto, esprime la sua indignazione attraverso una comparazione tra guerra e Covid. Usa una buona tecnica poetica).

A tutti i poeti è stato consegnato un attestato di partecipazione, simbolo di gratitudine e riconoscimento per la loro arte e passione. Nel corso della cerimonia sono stati ricordati i poeti di Bultei Matteo Manca, Raimondo Bechere e Giovanni Manca, per le cui opere si sta pensando di raccoglierle in una pubblicazione. Particolarmente gradita è stata anche la presenza di Marta Arca, poetessa di Bultei che ha fatto dono di una sua poesia. La giovane ha già pubblicato nel 2018 un volume con le sue poesie dal titolo “Un istante rapito”.

La Pro Loco di Bultei in chiusura dell’evento ha ringraziato tutti poeti che hanno partecipato al concorso, i componenti della giuria e l’Amministrazione comunale per il sostegno a questa e a tutte le altre manifestazioni che l’associazione ha organizzato. Un sentito ringraziamento è andato anche ai presenti e a chi non potendo essere presente ha «manifestato il proprio rammarico con parole di incoraggiamento per questa iniziativa, con l’augurio di poter partecipare alle prossime edizioni del concorso».

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