Dermatite dei Bovini, Cia Sardegna sollecita l’intervento della Regione per bloccare il virus

L’organizzazione degli agricoltori chiede misure di prevenzione e risorse economiche per risarcire le aziende colpite dalla malattia virale.
CAGLIARI | 22 giugno 2024. È allarme in Sardegna per la Dermatite nodulare contagiosa – malattia virale che colpisce i bovini – dopo il caso accertato in un allevamento di Orani e il conseguente divieto di movimentazione degli gli animali in 52 comuni del territorio. Alla luce di questa nuova emergenza Cia Agricoltori Italiani Sardegna si rivolge alla Regione e alle istituzioni preposte affinché «intervengano immediatamente per fronteggiare la situazione e bloccare la diffusione del virus, per attuare le misure di prevenzione per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti e stanziare le risorse economiche necessarie a risarcire in tempi brevissimi gli allevatori danneggiati dalle conseguenze della malattia. Un settore già duramente colpito negli scorsi anni dalle varie epizoozie, dalle mancate movimentazioni oltre che dai problemi legati al trasporto dei capi oltre Sardegna».
Per Cia occorre quindi darsi da fare per circoscrivere la diffusione del virus mettendo in campo tutte le misure preventive, proteggendo i bovini attraverso l’utilizzo dei repellenti e combattendo la presenza di focolai di insetti. Ma non solo, per l’organizzazione agricola vanno di pari passo «intensificati i controlli nei porti e negli scali» e avviata «un’azione straordinaria di disinfezione delle strutture degli allevamenti».
«In queste condizioni, come da noi più volte sollecitato – prosegue Cia Sardegna –, è più che mai impellente che i servizi veterinari si riapproprino del ruolo di prevenzione e cura negli allevamenti, ruolo ultimamente appesantito dai troppi controlli burocratici affidato ai veterinari e demandabili ad altri soggetti già presenti. La Regione e le istituzioni intervengano nell’immediato supportando e sostenendo gli allevatori senza lasciare indietro neanche un’azienda isolana», conclude la Confederazione.
La Dermatite nodulare contagiosa o Lumpy Skin Disease (LSD) viene trasmessa meccanicamente tramite insetti ematofagi – zanzare, zecche, mosche e culicoidi – che veicolano un poxvirus del genere Capripoxvirus. A seguito del periodo di incubazione che varia tra le 2 e le 4 settimane, l’animale infetto manifesta febbre, aumento della salivazione, lacrimazione, scolo nasale mucoso, cheratite e linfoadenomegalia. Nel 40-50% degli animali infetti si sviluppa il classico quadro sintomatologico caratterizzato dall’eruzione di lesioni cutanee noduliformi dolenti. Negli animali gravidi l’infezione può causare aborto. La morbilità varia tra il 5 ed il 45%, la mortalità invece non supera il 10%. Originaria dell’Africa meridionale, la LSD è nota dal 1929 e si è estesa gradualmente in Medio Oriente, Europa orientale e Balcani tra il 2012 e il 2015. Nel 2012–2018, l’Europa sud-orientale ha affrontato focolai rilevanti, poi arginati grazie a campagne di vaccinazione di massa. La malattia non è trasmissibile all’uomo.
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