Diritto allo studio in carcere, Sardegna Radicale scrive alle Università di Cagliari e Sassari

Chiesto dal giovane coordinatore Gabriele Casanova l’accesso agli atti sulle attivazioni del sistema Citrix negli istituti penitenziari sardi.
CAGLIARI | 14 luglio 2025. Gabriele Casanova, studente dell’Università di Cagliari e coordinatore dell’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale, ha inoltrato una formale istanza di accesso agli atti alle Università di Cagliari e Sassari per conoscere lo stato di attivazione del sistema Citrix per la didattica a distanza negli istituti penitenziari della Sardegna. Questa richiesta si inserisce in una più ampia iniziativa, sostenuta anche da Nessuno Tocchi Caino e dalle associazioni studentesche dell’Ateneo cagliaritano, che mira a garantire a tutte le persone detenute la possibilità di: comunicare privatamente con i docenti; seguire le lezioni universitarie a distanza; sostenere gli esami direttamente dal carcere.
L’accesso all’istruzione in carcere non è solo un diritto costituzionale sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, ma anche uno strumento comprovato per la riduzione della recidiva. Studi recenti indicano infatti che meno del 10% dei detenuti che partecipano a percorsi educativi o formativi in carcere torna a delinquere, a fronte di un tasso di recidiva generale molto più alto.
«Far sì che venga attivato il Citrix nelle carceri, a partire da quelle sarde – sottolinea Casanova –, vuol dire non solo abbattere delle barriere tecnologiche, ma aprire un varco verso quella stessa rieducazione e reintegrazione chiaramente riportata nella nostra Costituzione».
Le istanze presentate chiedono dettagli e documentazione circa le convenzioni, gli accordi, i piani operativi e le criticità rilevate dalle Università con gli enti penitenziari per l’attivazione del sistema.
In copertina: Gabriele Casanova, coordinatore dell’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale
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