• 5 Novembre 2025
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Frode su fondi Pnrr. Nella villa i pannelli solari destinati all’azienda, denunciata un’imprenditrice

Guardia di Finanza
Operazione della Guardia di Finanza del Gruppo di Oristano. Percepiti indebitamente oltre 45mila euro.

ORISTANO | 5 novembre 2025. Le Fiamme Gialle di Oristano hanno concluso un’articolata indagine di polizia economico-finanziaria che ha portato alla scoperta di un sistema fraudolento per l’ottenimento di contributi pubblici destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici in Sardegna, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

L’inchiesta, avviata su input del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma e sviluppata dai militari del Gruppo di Oristano, ha fatto emergere un sistema irregolare nella presentazione delle domande di finanziamento per progetti di energia rinnovabile.

Nello specifico, si tratta di contributi a fondo perduto concessi dall’Unione Europea nell’ambito del programma Next Generation EU, volto al rilancio degli investimenti pubblici e privati, da un minimo del 30% ad un massimo dell’80% della spesa sostenuta per la realizzazione di impianti fotovoltaici strumentali all’attività delle imprese attive nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale a favore di imprese che dichiarano di aver conseguito un volume d’affari superiore a 7.000 euro.

Le indagini, condotte attraverso sofisticate metodologie di analisi documentale e informatica, hanno consentito di accertare l’indebita percezione da parte di un’imprenditrice agricola di un contributo al PNRR pari a 45.200 euro finalizzato all’installazione di un impianto fotovoltaico. Infatti, la domanda di accesso al contributo non era ammissibile in quanto l’impresa individuale, nel periodo d’imposta oggetto del finanziamento, non aveva realizzato il previsto volume di affari, risultato essere pari a 0 euro e non aveva destinato l’impianto ad un fabbricato aziendale bensì ad una villa di pregio adibita ad abitazione di residenza.

Al termine dell’operazione, la Guardia di Finanza ha deferito l’imprenditrice alla Procura ordinaria del Tribunale di Oristano e alla Procura Europea (E.P.P.O.) con l’accusa di indebita percezione di erogazioni pubbliche. La Procura Regionale della Corte dei Conti è stata inoltre informata con specifica notizia danni per le valutazioni di competenza sul recupero delle somme indebitamente percepite.

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