• 2 Ottobre 2025
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“Giorgia complice del genocidio”, Truzzu e Usai attaccano Di Nolfo: «Linguaggio indegno»

Truzzu e Di Nolfo
Ad innescare la reazione del capogruppo e della consigliera di Fratelli d’Italia, un post social del consigliere di “Uniti per Todde” contro la premier Meloni.

CAGLIARI | 2 ottobre 2025. Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre e sono complice del genocidio”. «È gravissimo che anche i rappresentanti delle Istituzioni facciano irresponsabilmente il verso alle piazze violente, accusando, in un post sui social, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di essere ‘complice del genocidio’». Così Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, ha commentato un post social pubblicato dal consigliere Di Nolfo, accusandolo di utilizzare «un linguaggio indegno e inadeguato per un consigliere regionale. Un modo abietto di fare, strumentalmente, propaganda politica sulla pelle del popolo palestinese».

Per Truzzu sarebbe opportuno «che la presidente Todde, visto che Di Nolfo è stato eletto nella lista ‘Uniti per Todde’, e il centrosinistra prendessero immediatamente le distanze da questi toni e da queste accuse, che nulla hanno a che vedere con la legittima polemica politica e che configurano il reato di diffamazione».

«Prima invocano rispetto, poi aggrediscono con parole d’odio, mascherandole come critica politica», ha aggiunto Cristina Usai, consigliere regionale di Fratelli d’Italia. «Si può commentare duramente la linea del Governo sulla crisi israelo-palestinese, ma ricorrere ad accuse di ‘complicità nel genocidio’ non contribuisce ad elevare il dibattito, bensì lo conduce sul terreno dell’insulto ingiustificato. Ancora più grave se questi toni sono utilizzati da chi ricopre un ruolo all’interno delle Istituzioni. È vergognoso che il consigliere Di Nolfo – prosegue Usai – utilizzi questo linguaggio, che rischia di incitare reazioni violente. Le parole di un rappresentante istituzionale dovrebbero essere responsabili e contribuire ad abbassare i toni, esponendo le proprie idee, ma rispettando l’avversario. Mi auguro che resti un episodio isolato e confidiamo che la presidente Todde e la sua maggioranza prendano le distanze da un atteggiamento così aggressivo, riaffermando il valore di un confronto fermo ma rispettoso».

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