• 10 Ottobre 2024
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Il Comune di Buddusò rinuncia a 579mila euro del piano asili nido 2024: minoranza all’attacco

Budduso Salvatore Marrone
«Nuovamente una scelta incomprensibile priva di ogni motivazione sensata».

BUDDUSÒ | 14 luglio 2024. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha predisposto un piano di 734,9 milioni di euro di fondi PNRR per incrementare i posti degli asili nido in tutto il territorio nazionale. Obiettivo del programma, destinato a quasi 1900 comuni, è quello di migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia e offrire un valido aiuto alle famiglie.

«Il Comune di Buddusò ha avuto l’onore di essere incluso tra i beneficiari con un finanziamento di 579mila euro per la creazione di 24 nuovi posti in asili nido», spiegano in una nota stampa i consiglieri di minoranza “Per Buddusò” Salvatore Marrone, Pierpaolo Sanciu, Pinuccia Ferreri e Luisa Sanna. «Tali fondi – evidenzia il gruppo consiliare – rappresentavano sicuramente un’opportunità straordinaria per il nostro territorio, utilizzabili sia per la costruzione di una nuova struttura che per la ristrutturazione di un edificio pubblico già esistente da destinare ad asilo nido».

Controllo visivo

A differenza del primo bando, quello del 2022, dove i Comuni dovevano presentare un’istanza per essere inseriti in graduatoria, «in questo secondo bando – spiegano ancora i Consiglieri di opposizione – il Ministero ha definito direttamente gli elenchi dei Comuni beneficiari del finanziamento, assegnando i fondi in base a criteri oggettivi e alla popolazione residente nella fascia di età 0-2 anni (secondo i dati ISTAT). Questo ha notevolmente agevolato i Comuni individuati, che dovevano solo accettare il finanziamento entro il 5 giugno 2024».

Nonostante questa semplificazione, denuncia il gruppo di minoranza, «l’Amministrazione comunale ha deciso di non aderire a questo finanziamento. Una decisione che lascia perplessi e solleva interrogativi. Perché rinunciare a un’opportunità che avrebbe potuto portare benefici tangibili alla nostra comunità? L’adesione avrebbe comportato ricadute economiche significative in fase di realizzazione, la creazione di nuove opportunità di lavoro e un supporto fondamentale per le famiglie nel difficile equilibrio tra vita professionale e familiare».

«In un momento storico in cui i piccoli centri come Buddusò affrontano sfide come lo spopolamento e la necessità di promuovere l’occupazione femminile – proseguono Marrone, Sanciu, Ferreri e Sanna –, la creazione di un’offerta formativa per la prima infanzia diventa cruciale». Infatti «gli asili nido non sono solo un servizio essenziale per i genitori lavoratori, ma rappresentano anche un investimento nel nostro futuro, una base solida su cui costruire una comunità più coesa e prospera. Di fronte a un finanziamento di questa portata, una scelta del genere ci lascia completamente spiazzati. Non ne comprendiamo il senso e non riusciamo a trovare motivazioni adeguate. Questa volta, a riconoscerci la necessità di dotarci di un asilo nido è stato direttamente il Governo, offrendoci su un piatto d’argento la dotazione finanziaria per farvi fronte, oltre a una procedura di bando totalmente semplificata rispetto alla precedente misura».

«Peccato, si è persa un’altra occasione. La prima volta non abbiamo preso il treno perché non si è fatta richiesta; la seconda volta, addirittura, il treno si è fermato chiedendoci di salire, ma inspiegabilmente l’offerta è stata declinata e si è preferito rimanere a terra», concludono con amarezza i consiglieri del gruppo di minoranza “Per Buddusò”.

In copertina: panorama di Buddusò con nel riquadro il capogruppo di minoranza Salvatore Marrone

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