Incendio a Jerzu: un 36enne deferito per negligenza

JERZU. In una giornata segnata da temperature elevate e venti sostenuti, il 19 luglio scorso a “Muvroni”, nella regione di “Taccurrulu” in agro del comune di Jerzu, ĆØ scoppiato un incendio che ha devastato un’area di 4 ettari, prevalentemente coperta da boschi e macchia mediterranea.
Le squadre del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale sono intervenute prontamente per avviare le indagini e determinare l’origine del rogo. Le prime analisi hanno immediatamente indicato che le fiamme erano partite da un cumulo di ceneri e braci smaltito irresponsabilmente in un terreno adibito a coltivazioni orticole, configurando quindi un reato di negligenza.
Un’attenta attivitĆ investigativa da parte del personale della Stazione Forestale di Jerzu e del Nucleo Investigativo di Lanusei ha concentrato l’attenzione su un sospettato: un 36enne di Jerzu, utilizzatore del terreno dal quale ĆØ partito l’incendio. L’uomo ĆØ stato deferito all’AutoritĆ giudiziarie, che adotterĆ le misure necessarie.
Per fronteggiare l’espansione delle fiamme, sono stati impiegati due elicotteri regionali provenienti dalle basi di Lanusei e Sorgono, tre autobotti e otto pick-up, per un totale di 26 operatori tra membri del Corpo Forestale, Agenzia Forestas, Barracelli e Vigili del Fuoco.
Le operazioni per contenere l’incendio e assicurare l’area sono durate complessivamente circa 24 ore.
Il Corpo Forestale ricorda che durante i mesi più caldi ad elevato rischio dāincendio, sono da evitare tutte quelle pratiche che possono anche solo potenzialmente creare pericolo di innesco e propagazione delle fiamme, ed in particolare lo smaltimento sul terreno di braci e ceneri, che anche se apparentemente spenti, in quanto possono contenere al loro interno parti accese, che diventano potenziali inneschi dāincendio anche a distanza di diversi giorni dal loro abbandono. Tale incauto comportamento costituisce illecito amministrativo severamente sanzionato dalle norme nazionali e regionali. Le trasgressioni prevedono infatti la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 aĀ euroĀ 50.000. Se pagata entro 60 giorni dalla contestazione la somma ĆØ fissata inĀ euro 10.000. Nel caso che da tale comportamento si generi un incendio, la sanzione ĆØ di tipo penale per rato colposo. Ā La pena prevista ĆØ la reclusione da uno a cinque anni, aumentata della metĆ se dall’incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente. Nel decreto Omnibus Giustizia, approvato il sette agosto scorso dal Consiglio dei ministri, a seguito dei grandi incendi occorsi in Sardegna e Sicilia negli stessi giorni, ĆØ stata prevista una modifica all’articolo 423 bis del Codice penale, in cui la pena minima in caso di incendio colposo aumenta da uno a due anni.
In copertina: intervento di un elicottero durante un incendio (foto di repertorio)
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