• 13 Novembre 2024
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Incontro dei Barracelli con i sottosegretari Molteni (Interno) e Ostellari (Giustizia)

Foto Sottosegretario al Comando Barracelli di Alghero
Soddisfatti il Sindacato Autonomo Barracelli e l’Unione Barracelli che hanno accolto con favore la volontà dei due rappresentanti dello Stato italiano di voler risolvere alcune annose questioni del Corpo.

Sabato 24 febbraio 2024. Per la prima volta nella loro storia, i Barracelli hanno incontrato due sottosegretari di Stato: Nicola Molteni (Interno) il 15 febbraio e Andrea Ostellari (Giustizia) il 19 ad Alghero. Un evento storico che potrebbe segnare un passo avanti verso il riconoscimento delle loro funzioni e qualifiche. Entrambi i confronti si sono svolti in un clima positivo e costruttivo, duranti i quali sono state affrontate alcune questioni di stretta competenza governativa, in particolare sulla conferma di alcuni atti prodotti dal Mistero di Giustizia.

L’incontro del 19 febbraio con il sottosegretario Ostellari, organizzato dai capitani Riccardo Paddeu (Comandante della Compagnia di Alghero), Giovanni Chessa (Sindacato Autonomo Barracelli) e Giuseppe Vargiu (Unione Barracelli), si è tenuto nella sede del Comando Barracelli di Alghero.

I Barracelli non vogliono «sostituirsi per nessun motivo ai corpi di polizia statali e regionali esistenti», hanno sottolineato dalla Segreteria del Sindacato Autonomo Barracelli (SAB) e dall’Unione Barracelli accogliendo con favore «la volontà dei due rappresentanti dello Stato italiano di voler risolvere alcune annose questioni e soprattutto di aver voluto incontrarci».

Incontro Barracelli con Sottosegretario Ministero Interno Nicola Molteni
Il Sottosegretario Nicola Molteni con i rappresentanti del Sindacato Autonomo Barracelli e Unione Barracelli (da sin. i capitani Riccardo Paddeu, Giovanni Chessa e Giuseppe Vargiu).

«Ben altra considerazione dobbiamo fare per l’Assessorato regionale agli Enti locali», evidenziano in una nota il SAB e l’Unione Barracelli. «Dalla prossima legislatura regionale ci aspettiamo che sia finalmente portata a compimento la riforma della normativa sui Barracelli, da oltre trent’anni attendiamo che la politica regionale dia delle risposte serie ed è per questo che chiediamo ai candidati alle politiche regionali non un impegno generico ma una svolta reale. Un tentativo di riforma, in parte condiviso con le sigle sindacali e rappresentative – continuano –, aveva iniziato a prendere forma circa un anno fa, ma dopo alcune interlocuzioni ci si è resi subito conto che la riforma tanto attesa partiva già depotenziata, perché al di là di alcuni adeguamenti al Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) non vi erano modifiche sostanziali».

«A qualcuno nell’Assessorato agli Enti Locali non piace ammetterlo – si legge ancora nella nota –, ma le qualifiche funzionali dei barracelli sono, oltre quella di agente di pubblica sicurezza, di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 57 comma 3 del cpp. come più volte rimarcato dallo Stato Italiano attraverso i propri Ministeri della Giustizia e dell’Interno. A fronte di un numero sempre maggiore di barracelli, non vi è mai stata la determinazione di migliorare la qualità del personale, a partire da una selezione in fase di arruolamento. L’unico aspetto degno di nota e per certi versi innovativo è stato il recente finanziamento di 17mila di euro da parte dell’Assessorato agli Enti Locali ai Comuni per l’acquisto di mezzi da destinare alle singole Compagnie Barracellari. La recente formazione attuata dall’Assessorato agli Enti Locali attraverso l’ANCI è del tutto fuorviante e inadeguata, in particolare nelle parti riguardanti le qualifiche dal momento che questo aspetto è di esclusiva competenza statale.

La nostra forza oggi è rappresentata dai servizi istituzionali che svolgiamo alle dirette dipendenze dei Comuni, per la collettività. Ogni giorno quasi 6.000 barracelli mettono a rischio anche la propria incolumità personale per svolgere i servizi di polizia rurale e antincendio, lo fanno con spirito di sacrificio ed attaccamento alle istituzioni. Quando cala la notte e gli organici degli altri corpi di polizia diminuiscono drasticamente, i barracelli sono sempre operativi e spesso i primi ad intervenire. Quotidianamente affianchiamo, con orgoglio e senza la pretesa di voler prendere il loro posto, gli altri operatori di polizia o di altri corpi militari, in attività d’istituto molto delicate e rischiose. Conosciamo il territorio e ciò che avviene nelle aree rurali come nessun altro. Poi ci sono le manifestazioni pubbliche in cui, come nel carnevale di Marrubiu, svolgiamo servizio di pubblica sicurezza con circa 220 barracelli. I Sindaci sanno quanto valiamo, sanno quanto siamo fondamentali e strategici con i nostri compiti di polizia rurale, antincendio e protezione civile per i loro territori.

Purtroppo, la maggior parte degli amministratori regionali ignorano totalmente cosa voglia dire oggi essere “barracello” inteso come operatore di polizia rurale. Non è più procrastinabile una riforma della normativa in materia di barracelli che ponga definitivamente certezze, attualizzate ai tempi odierni, salvaguardando le specifiche funzioni di polizia rurale dei barracelli, indicandone contestualmente i dettami operativi e le tutele che i barracelli potranno vantare nello svolgere tali funzioni. Alle imminenti elezioni per le politiche regionali faremo pesare il voto dei nostri numerosissimi iscritti, lo faremo con il senso di responsabilità e di lungimiranza che ci ha sempre contraddistinto, perché ci siamo stancati delle promesse mancate e soprattutto di essere trattati con scarsa considerazione come avvenuto sino ad oggi da parte di chi avrebbe dovuto tutelarci», concludo il Sindacato Autonomo Barracelli (SAB) e l’Unione Barracelli.

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